Pagine

giovedì 28 gennaio 2016

Della libertà di opinione e altro

Come seguito all'ultimo post mi preme chiarire un paio di concetti.

Se ostacolo la strada di qualcuno che io stesso non sono tenuto o obbligato a percorrere non sto esercitando una libertà di opinione o di pensiero, ma commetto un abuso, un atto di forza. In altre parole impongo il mio pensiero ad altri, obbligo altri a fare quello io voglio che facciano. Questo fa la chiesa con la sua chiamata alla partecipazione alla manifestazione del family day in nome di un'etica cristiana che non riguarda buona parte dei cittadini di questo paese.

Il riconoscimento dei diritti giuridici delle coppie di fatto è una possibilità, cui nessun cristiano è obbligato ad attendere. Un diritto non è un dovere. Lo stesso discorso vale per l'interruzione di gravidanza o per il testamento di fine vita. E' imbarazzante che gente che non usufruirebbe mai di tali diritti in quanto cristiana manifesti per negarli a cristiani e non cristiani, a credenti e atei. Imbarazzante anche notare come tale imbarazzo non faccia parte del bagaglio morale né della chiesa militante né di molti che si professano suoi fedeli.

Quanti apprezzano il richiamo della chiesa ai valori cristiani lo fanno invocando la libertà di opinione dimostrando di padroneggiare poco i concetti di libertà e di opinione il che è sempre stato apprezzato da quanti usano tali concetti in maniera strumentale. Non sto dicendo che la chiesa non sia libera di manifestare il suo pensiero o di chiamare a raccolta i suoi fedeli ma invito a pensare che in alcuni casi la libertà di opinione è un ossimoro in quanto quell'opinione è un dettame che limita la libertà altrui. Naturalmente la libertà di manifestare della chiesa resta valida ma è una azione lobbistica volta a determinare la vita politica di questo paese per tutti i cittadini, anche quelli che non si riconoscono nella dottrina cristiana.

Per quanti invocano i diritti dei bambini per esercitare la "libertà di opinione" di cui ho detto, sarebbe utile innanzitutto conoscere la norma in discussione. Questo requisito eviterebbe di parlare a vanvera di adozioni gay e altre amenità, ma di questo ho già detto brevemente nel precedente post. Inoltre, sarebbe utile la conoscenza degli argomenti di cui si parla. Quanti dicono che lo sviluppo dei bambini viene compromesso nelle famiglie omogenitoriali sanno veramente di cosa parlano? Ebbene, non che i fanatici integralisti che starnazzano di influenze nefaste e psicologia infantile da sagrestia possano essere convinti da studi scientifici ma ad ogni modo qualcosa al riguardo c'è, non è poco e non rivela catastrofi in corso. Eugenia Romanelli per il Fatto Quotidiano ha fatto una rassegna del materiale disponibile.

Chiudo citando la conclusione di un articolo molto intenso di Vito Mancuso: "È abbastanza facile dire che Dio è misericordia quando ci si trova al cospetto di casi elaborati da secoli di esperienza. Più difficile quando ci si trova al cospetto della richiesta di riconoscimento della piena dignità da parte di chi per secoli ha dovuto reprimere la propria identità. Qui la misericordia la si può esercitare solo modificando la propria visione del mondo, ovvero infrangendo il tabù della dottrina. Ma è qui che si misura la verità evangelica, qui si vede se vale di più il sabato o l’uomo. Qui papa Francesco si gioca buona parte del valore profetico del suo pontificato."

4 commenti:

  1. Ho condiviso il tuo post su google+ e sulla mia pagina facebook, ti passo il post dove avevo affrontato l'argomento sul mio blog, con un profilo un po' diverso - ciao -
    http://crisidopolacrisi.blogspot.it/2016/01/stepchild-adoption-coppie-e-scienza.html

    RispondiElimina
  2. Per non parlare del fatto che associare l'espressione "etica cristiana" a questa concezione di familismo fasciobigotto e rincagnato è roba da farne rivoltare nella tomba un migliaio, di gesucristi... :-(
    Questa, semmai, è l'etica di Saulo di Tarso.
    Il cosiddetto Family Day è con ogni evidenza un Omofobia Day, punto e basta.
    Alla faccia di Gesù che AMAVA il discepolo Giovanni (sembra una mia invenzione, ma risulta da brani evangelici... :D)

    RispondiElimina
  3. Purtroppo il nostro Stato è prigioniero di Santa Madre Chiesa.
    Nulla si può fare, decidere, cambiare, senza prima avere il suo consenso. E' una Chiesa boriosa, invadente, che non ha rispetto (anche se Lei vorrebbe farci credere il contrario) della Vita in generale.
    Mi piacerebbe tanto vederla perdente questa volta.

    RispondiElimina
  4. Francesco, grazie della condivisione. Ho letto il tuo post e apprezzo il tuo approccio problematico alle sfide della tecnica e della scienza in ambiti delicati come la maternità surrogata. Non bisogna sottovalutarle ma affrontarle con responsabilità, appunto. Sembra che quella responsabilità faccia più paura delle stesse sfide, per questo molti pensano di affrontarle rimuovendo il problema. In riferimento all'attuale dibattito è necessario sottolineare due punti, il primo è che il decreto in questione non tocca tale pratica che resta illegale in Italia e il secondo punto è che il timore che il mercato entri in tali faccende è legittimo perché aprirebbe nuovi campi di sopraffazione ma sospetto per la tempistica. Mi spiego, è ragionevole ritenere che coppie eterosessuali con problemi di sterilità facciano ricorso a tale pratica tuttavia il timore dell’utero in affitto scatta come un meccanismo a molla quando si parla di coppie omosessuali. E’ evidente quindi che il timore per l’utero in affitto non è relativo alle pratiche neoliberiste che potrebbe scatenare ma è subordinato al pregiudizio per le famiglie omogenitoriali. Non è un caso che dal cosiddetto family day sia arrivata una bocciatura totale del ddl Cirinnà non solo una pregiudiziale per l’adozione che comunque non è l’adozione per gli omosessuali, come vanno blaterando. Evidentemente ai sostenitori della “famiglia tradizionale” va bene anche l’utero in affitto purché vi ricorra una coppia benedetta.

    Zio Scriba, come ho accennato prima sono molti i motivi per dire che queste manifestazioni scomposte sono solo un rigurgito omofobico con il vestito buono della domenica. In che modo Gesù amasse i suoi discepoli non è cosa che mi riguarda più di tanto ma sono sicuro che al family day li avrebbero lapidati tutti quei capelloni vestiti di stracci.

    Nair la storia d’Italia è stata continuamente influenzata dalla chiesa ma anche noi abbiamo avuto i nostri Cavour, chissà che prima o poi non ce ne ricordiamo!

    Un saluto a tutti

    RispondiElimina

Adoro lo scambio di opinioni e i commenti mi fanno molto piacere ma se stai scrivendo qualcosa che riterrò offensivo o di cattivo gusto allora il commento non avrà risposta e sarà cancellato.
Per evitare spam la moderazione è attiva solo per post pubblicati da più di 30 giorni.