"Abbiamo conquistato il cielo come gli uccelli e il mare come i pesci, ma dobbiamo imparare di nuovo il semplice gesto di camminare sulla terra come fratelli." Martin Luther King, 15.1.1929 – 4.4.1968
Se non puoi essere un pino in cima alla collina,
sii una macchia nella valle, ma sii
la migliore,
piccola macchia accanto al ruscello;
sii un cespuglio, se non puoi essere un albero.
Se non puoi essere un cespuglio, sii un filo d’erba,
e rendi più lieta la strada;
se non puoi essere un luccio, allora sii solo un pesce persico-
ma il persico più vivace del lago!
Non possiamo essere tutti capitani, dobbiamo essere anche un equipaggio,
C’è qualcosa per tutti noi qui.
Ci sono grandi compiti da svolgere e ce ne sono anche di più piccoli,
e quello che devi svolgere tu è li, vicino a te.
Se non puoi essere un’autostrada, sii solo un sentiero,
se non puoi essere il sole, sii una stella;
non è grazie alle dimensioni che vincerai o perderai:
sii il meglio di qualunque cosa tu possa essere.
Douglas Malloch, 5.5.1877 – 2.6.1938
Martin Luther King citò molte volte e in numerose variazioni le parole di questa poesia, tanto da esserne considerato erroneamente l'autore. Del resto neanche l'attribuzione a Douglas Malloch è certa, diverse fonti dicono che il suo autore resta anonimo.
parole da incorniciare...
RispondiEliminaChiunque avesse scritto quei versi è solo da ammirare.
RispondiEliminaA volte ci capita di rincorrere traguardi grandiosi per evitare di confrontarci con la realtà che ci circonda, con la quotidianità e con le cose che potremmo fare tutti i giorni. A volte abbiamo bisogno di traguardi lontani per distogliere lo sguardo da quelli vicini ... come chi pensa di rendersi utile in Africa, in India o in remoti posti nel mondo e non riesce a vedere quanto potrebbe essere utile già nella sua città, nel suo quartiere, nel suo stesso condominio e perfino fra le persone che ha care.
RispondiEliminaSi, è utile reimparare a camminare sulla terra come fratelli dopo che abbiamo immaginato di conquistare il cielo e il mare.
Mi vengono in mente due aneddoti: nel karate, una disciplina che ho praticato, dopo essere giunti alla cintura nera, ci si perfeziona attraverso vari gradi di esercizio che vengono chiamati dan, concluso il ciclo dei dan (che credo siano 12) si raggiunge il traguardo (che è stato di pochissimi) di cintura rossa e poi ... si ritorna semplicemente cintura bianca e si ricomincia da capo.
Sul kung fu girava invece questo celebre aforisma, ma non so dirti a chi fosse attribuito: "Prima di iniziare lo studio del Kung fu per me un pugno era solo un pugno, studiando il Kung fu ho scoperto che un pugno non è solo un pugno, infine ora so che un pugno è solo un pugno".
Ciao, buon fine settimana
Caro Garbo c'è una sorta di anestesia a ciò che è a portata di mano, per questo si alza l'asticella. Gli aneddoti che racconti sono molto importanti, ci fanno capire che l'asticella va alzata ma poi riabbassata. Viviamo in un contesto sociale e storico in cui l'asticella va sempre alzata, sempre di più, sempre di più e chi non ha ambizioni è un fallito! Siamo miopi con l'illusione di essere ipermetropi. Buon fine settimana a te, a Aldo e a Ernest.
RispondiElimina"C'è qualcosa per tutti noi qui"
RispondiEliminaLo credo anche nei momenti di scoraggiamento. C'è qualcosa e non siamo soli.
Un abbraccio
Nou
L'incapacità di vedere ciò che è a portata di mano ci ha reso incapaci perfino di consumare. Società consumistica? No, società di gente che butta, magari almeno si consumasse, cioè si portasse a compimento. Il nostro sguardo va sempre più in là, non al qui, non all'adesso. Non rasoterra. Utilizzare, lavorare, faticare, fino a consunzione ciò che si ha/è. Lo credo.
RispondiElimina:)
RispondiEliminaUn abbraccio anche da me. Che coinvolga, obbligatoriamente, anche Martin Luther :)
Un abbraccio e buona domenica a voi
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