"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
Da Adnkronos: Crisi: Napolitano, italiani consapevoli non vedo esasperazione cieca.
ultimo aggiornamento: 28 marzo, ore 17:31
Caserta, 28 mar. (Adnkronos) - Giorgio Napolitano è ottimista sulla risposta che gli italiani sono in grado di dare ai colpi della crisi. "Credo ci sia una straordinaria consapevolezza tra gli italiani, non vedo esasperazione cieca e ho molta fiducia sulla capacità di comprensione di un momento difficile che il Paese sta vivendo e della necessità di affrontare nuove strade che i necessari cambiamenti prevedono", ha detto il capo dello Stato, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della visita al restaurato Museo campano di Capua.
In questi giorni sto cercando di farmi un'idea sulla riforma del lavoro proposta dal ministro Fornero. Sto leggendo un po' di materiale a cominciare dal testo originale diffuso dal ministero del lavoro. Si tratta di una materia difficile e certamente i giudizi sono molto diversi.
Non nascondo la mia propensione verso un pensiero critico della riforma, per cui i miei riferimenti al momento sono l'analisi fatta da Luciano Gallino, Emilio Carnevali, le valutazioni di Tito Boeri e Pietro Garibaldi o i numerosi interventi di keynesblog e in particolare questo articolo.
Tuttavia, data la complessità della materia, mi è rimasto sempre il dubbio che ci fosse qualcosa di buono nella riforma, suvvia, una riforma così complessa non può essere solo negativa. Naturalmente mi riferisco agli aspetti relativi alla precarietà. Ci ha pensato oggi il ministro Fornero in persona a sciogliere ogni residuo di dubbio quando rivolgendosi agli imprenditori ha dichiarato: "Non mi aspetto certo licenziamenti di massa, come effetto della nostra riforma. Purtroppo mi aspetto i licenziamenti legati alla recessione, che già c'erano prima e che continueranno ad esserci, perché la crisi non è affatto finita. Ma proprio per questo rinnovo l'appello ai nostri imprenditori: non abusate della buona flessibilità che la riforma introduce. Sarebbe il modo più irresponsabile di farla fallire." (Da la Repubblica).
Non abusate della flessibilità! A chi crede di rivolgersi il ministro del lavoro Elsa Fornero? Ad una platea di Adriano Olivetti? Dove è stata negli ultimi 20 anni? Ha mai visto le schiere di "consulenti" lavorare dalle 8.00 alle 18.00 per un unico datore di lavoro, magari una bella multinazionale o un istituto di ricerca? Ha mai frequentato posti dove al "professionista" vengono presentate perizie non ancora scritte da firmare? Questo per quanto riguarda i lavoratori cosiddetti privilegiati, quelli con un livello di istruzione alto, e per gli altri? Quante fabbriche ha frequentato il ministro Fornero? Ha mai conosciuto nessuno a cui sia stato richiesto di rinnovare le etichette dei prodotti alimentari scaduti con una data successiva? e via e via e via, in questo campo tocca parlare con un numero enorme di lavoratori non con gli imprenditori, forse non basta parlare neanche con i sindacalisti per conoscere la ricattabilità che si annida nel mondo del lavoro. Il ministro Fornero pensa che in questi casi si confrontino soggetti di pari forza?
Come può pensare il ministro Fornero che l'attuale classe imprenditoriale non abuserà della flessibilità? E ad ogni modo se l'appello è rivolto agli imprenditori diventa più che evidente, se non bastasse quanto già sappiamo, che la riforma introduce uno squilibrio nelle forze contrattuali a tutto vantaggio del datore di lavoro. Che senso ha ridurre le numerose forme di flessibilità se poi se ne propone una sola di cui si può abusare? Sembra proprio che lo slogan dell'equità abbia fatto il suo tempo, ormai è scaduta persino la sua invocazione!
Sarebbe stato curioso un appello ai lavoratori precari, o è meglio flessibili?, che suonasse così: "Lavoratori non abusate della flessibilità in entrata e se prendete un impegno con un imprenditore non lasciatelo solo perché avete trovato un'offerta di lavoro più vantaggiosa!" Se d'altra parte Fornero pensa che solo gli imprenditori possano abusare della flessibilità, allora attendiamo fiduciosi una legge che ne impedisca l'abuso.
Già, perché la flessibilità di cui parla il ministro Fornero "in una prospettiva di crescita", posso anche sforzarmi di capirla quando c'è un sistema paese che ruota intorno al perno centrale del lavoro ed il lavoratore viene sempre e comunque informato delle aree in cui è richiesta la sua attività, lo capisco in un paese dove la classe imprenditoriale si organizza in distretti industriali in cui i lavoratori che perdono il lavoro in un'azienda lo trovano in un'altra dopo un breve tempo di formazione. E' questo il caso dell'Italia?
Non mi sembra proprio. Questo è un paese in cui non esiste un censimento organico delle attività industriali, neanche a livello di organismi statali, figuriamoci se si può immaginare una rete di relazioni che supporti la mobilità del lavoro. Allora senza la realizzazione di un sistema produttivo di questo tipo quali saranno gli esiti della "buona flessibilità"?
Riguardo poi all'art. 18, non vorrei sembrare duro di comprendonio ma io sono un tecnico e i tecnici hanno un'insana passione per numeri e grafici e quando qualcuno dice che il mercato del lavoro italiano (già chiamarlo mercato mi fa girare le scatole!) è rigido e che gli investimenti esteri non vengono in Italia per la rigidità di questo benedetto mercato penso a questo grafico:
Clicca sul grafico per ingrandire, fonte La Stampa 17 marzo, da keynesblog.
Ora se la Germania ha un sistema di protezione dei lavoratori di gran lunga più "rigido" del nostro e ci piace tanto il modello tedesco (dove i lavoratori guadagnano 2 volte e mezzo quello che si guadagna in Italia, sia detto tra parentesi) allora significa che in Germania c'è qualcosa che non c'è in Italia o che in Germania non c'è qualcosa che c'è in Italia. Io indagherei in quella galassia di fenomeni che Norberto Bobbio chiamava "potere invisibile". In questo potere invisibile ci possiamo mettere dentro le varie mafie, camorre e ndranghete? E' vero che abbiamo avuto "politici" italiani che hanno detto che bisogna convivere con queste cose ma gli investitori esteri qualche problema continuano a farselo! E la corruzione? Che posto ha la corruzione nello scoraggiamento degli investimenti? Nei suoi numerosi viaggi all'estero tra industriali e imprenditori, il presidente Monti ha mai incontrato qualcuno che gli ha parlato degli ostacoli della corruzione in Italia, o gli investitori esteri ritengono indelicato toccare l'argomento? Vogliamo parlare delle difficoltà burocratiche che un investitore deve affrontare per aprire una attività? E non mi riferisco all'art. 41 della Costituzione che qualche deficiente tempo fa proponeva di modificare e che ritengo sacrosanto per coniugare l'attività economica all'utilità sociale, come non si stanca di ripetere Salvatore Settis. Vogliamo parlare dell'impegno profuso a destra e manca per far inceppare la macchina della giustizia nei casi di contenzioso? Queste sono cose che gli investitori esteri considerano!
Vabbè, chiudiamola qui, s'è fatto tardi. Lo dicevo io che la faccenda era delicata. Sono partito che volevo scrivere due righe! Due righe e una foto, questa:
Appena l'ho visto, postato da Chiara Lalli, sono rimasto senza parole! Le ho cercate. Niente, non me ne vengono. Si tratta del sindaco uscente di Lecce, il pidiellino Paolo Perrone. Solo una raccomandazione: astenersi da facili rime!
Mi ha risollevato la risposta della sfidante Loredana Capone, in corsa con il centrosinistra.
Quelle che seguono sono delle strisce di Gary Trudeau riprese dal sito di Doonsbury.
Le strisce, disegnate a partire dal 12 marzo scorso, parlano delle leggi antiabortiste approvate di recente in Texas dal governatore Rick Perry del partito repubblicano. La pubblicazione di queste stesse strisce è stata rifiutata da molti giornali in Texas pur descrivendo in maniera implacabilmente fedele la situazione che deve affrontare ogni donna che decida di abortire in Texas.
Perché censurarla? A parte i casi di servilismo nei confronti del potere da parte di molti giornalisti, in Italia siamo maestri della pratica e gli USA non fanno eccezione, credo ci sia qualcosa di più profondo. La satira è tra le poche cose che funziona da specchio per il ridicolo. Il potente che si è reso ridicolo ma è convinto di non esserlo vede nella satira la sua immagine per quello che è, quella di un uomo ridicolo. La satira è specchio del ridicolo persino quando è puramente descrittiva della quotidianità. Nel caso delle strisce di Gary Trudeau la satira non è stata solo specchio del ridicolo, è stata anche specchio della crudeltà. In queste strisce molti sostenitori cosiddetti pro-life si sono visti per quello che sono, ridicoli e crudeli. Ecco perché la satira viene censurata.
Cliccate sulle immagini per ingrandirle.
- mi scusi, è qui che posso fare l'ecografia?
- sì, signorina...
- questo sarebbe il suo primo aborto?
- sì.
- allora dovrà compilare questo modulo, per favore prenda posto nella stanza della vergogna.
- in cosa?
- un legislatore maschio di mezza età sarà qui in un momento.
- signorina? Sono Sid Patrick, uno dei promotori della legge texana sull'ecografia...
- si?
- questa sarebbe la sua prima visita in questo centro?
- no, ho usato il servizio contraccezione per qualche tempo.
- vedo.
- i suoi genitori sanno che lei è un troia? Sicuramente lo sospetteranno.
- infermiera!
- "nel nome del governatore Rick Perry, le do il benvenuto al suo esame transvaginale coatto..."
- "questa procedura invasiva è obbligatoria per chiunque cerchi di fermare una vita innocente non ancora nata nello stato del Texas..."
- "dopo aver incontrato il suo feto, le verrà dato del materiale in stampa approvato dallo Stato che spiega le conseguenze delle sue azioni..."
- perché mi sta leggendo tutto questo?
- "...poiché il suo dottore non può essere attendibile a farlo."
- ma io non voglio una ecografia transvaginale!
- spiacente, signorina, lei è al primo trimestre...
- i maschi repubblicani che governano il Texas esigono che tutte le aspiranti abortiste siano esaminate con una bacchetta della vergogna da 25 centimetri.
- mi farà male?
- beh, non è piacevole, dolcezza...
- ma il Texas pensa che tu ci avresti dovuto pensare.
- per l'autorità di cui sono investito dal veccho partito repubblicano, io ti stupro.
- signorina, per aiutarla ad avere una decisione informata, il vecchio partito repubblicano del Texas esige che lei abbia un incontro intimo con il suo feto.
- di conseguenza, per legge, io sono tenuto a discutere le caratteristiche fisiche del suo feto in tempo reale.
- ok, vediamo, quel punto lì potrebbe essere un polmone, ma non trattenermi su questo. E quella è una gamba, e quel puntino possono essere i genitali.
- devo descrivere le sue speranze e i sogni?
- se vuole essere il prossimo Rick Perry, io ho preso la mia decisione.
- bene, questo è incredibilmente spiacevole, dove posso andare per un aborto fai da te?
- spiacente, dolcezza, lei deve tornare domani. C'è un periodo di attesa di 24 ore.
- cosa? perché?
- il partito repubblicano spera che lei venga presa nella spirale della vergogna e cambi idea.
- un oltraggio totale.
- non del tutto. Ecco qui il suo conto.
Ogni tanto si ha bisogno di tirare su le reti e vedere se si è fatta buona pesca. Concedersi uno sguardo d'insieme e riposare un po', giusto per riprendere le energie.
Da qualche tempo avevo il desiderio di raccogliere quanto scritto in questo blog da quando è nato, poco più di tre anni fa. L'ho fatto, ne è venuto un documento piuttosto voluminoso, anche per via dei diversi commenti. Buona lettura a chi vorrà leggerlo.
Questa gente sta male, è gente che sta molto male. Poveri, si sentono minacciati, hanno due o tre certezze e se le tengono strette. Vedono nemici ovunque. Gli psichiatri la chiamano paranoia, io tempo fa, giocando appena un po', dissi che si trattava di majority stress.
Per fortuna che la pubblicità che affianca il nome della testata dice subito di cosa si tratta! E' un caso di onestà intellettuale in extremis?
La notizia la potete leggere a questo link, se invece volete leggervi l'articolo del composto intellettuale Vittorio Sgarbi cercatevelo, io non spaccio pornografia per machi frustrati e casalinghe depresse.
Quando una forza politica è in campagna elettorale o parla bene del proprio operato se è stata al governo o parla male dell'operato dell'avversario se è stata all'opposizione. Quelli del PdL che hanno una gran voglia di campagna elettorale sono a corto di argomenti e non potendo parlare bene del proprio operato, avendo mandato quasi in bancarotta il paese, né male dell'operato di chi è stato all'opposizione o addirittura fuori dal Parlamento allora parlano male dell'avversario che ha governato altri paesi!
E' il caso di Angelino Alfano, quello che ha vinto la nomination alla segreteria del PdL. Quello che secondo il suo padrino si mangerebbe gli altri in un sol boccone.
Quelli di sinistra in Spagna invece di rilanciare l'economia hanno fatto passare il matrimonio gay. Attenzione attenzione se fate vincere quelli di sinistra i gay si sposeranno, la famiglia tradizionale si sfascerà e approveranno il testamento biologico. Così dice l'audace Alfano. Chissà perché ha omesso di dire che i cavalli dei cosacchi si abbevereranno nelle fontane di Piazza San Pietro?!
Dal centro(sinistra) arriva composta la risposta di Rosi Bindi che tranquillizza gli elettori di (centro)destra dichiarando che mai e poi mai si userà la parola matrimonio per i gay.
Questi sono gli argomenti di questi straccioni. Incapaci di guardarsi le unghie dei piedi, uno mette in antitesi le politiche dei diritti civili con le politiche economiche, l'altra che invece di trascinarlo su questo terreno gli risponde che il centro(sinistra) non vuole il matrimonio gay.
Mercanti di voti, questo siete, a destra e manca. Non avete uno straccio di visione di giustizia sociale né di sviluppo economico di lungo termine, vi manca la visione dei diritti. Siete miopi e piccoli, troppo piccoli persino per meritare disprezzo.
Sul tema del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali è intervenuto qualche giorno fa Stefano Rodotà. Se solo Alfano e Bindi avessero avuto un minimo di umiltà avrebbero dovuto tacere almeno su questo tema.
Nello spot una giovane coppia con un bambino decidono di andare al luna park, una volta arrivati non si fermeranno ma andranno dritti verso il parco e una volta arrivati non si fermeranno ma proseguiranno per il mare. Il bambino vedrà ogni cosa in corsa dall'abitacolo dell'auto. Il bambino decide di farsi portare a casa e il giorno dopo non vorrà più uscire con quei due deficienti. Il bambino è il nipote e gli zii guidano entusiasti una nuova auto, figuriamoci se possono fermarsi al luna park o al parco o al mare per giocare con il nipote!
Probabilmente anche agli autori di questa pubblicità sarà sembrato esagerato dire che quei due cretini alla guida della loro scatoletta di latta potevano essere i genitori del bambino ma niente fa credere che da genitori non si comportino nella stessa maniera, allora mi chiedo se il messaggio occulto di questa pubblicità non sia la castrazione chimica per questa stirpe di idioti. Io me ne farei promotore! (Forse certi drastici provvedimenti potrebbero essere utili anche per alcuni capopopolodellalibertà, non solo per i personaggi più o meno immaginari della pubblicità.)
Per quanto riguarda l'esaltazione delle scatolette di latta di ogni genere e marca evito di esprimere giudizi miei, l'ha fatto in maniera sublime Marina Cvetaeva nel 1928.
***
Ode all'andare a piedi
Marina Cvetaeva, in Dopo la Russia e altri versi, a cura di Serena Vitale, Mondadori, 1988.
I
Nell'era di velocità impetuose
di corse rovinose - nella precaria età
del ferro - viva chi resta
a piedi - coi piedi - per terra!
Per rocce e dirupi, sempre
diritto, avanti, senza sentieri,
battendo piano alle porte
della natura, che il tempo
calpesta. (Agli storpi
soltanto c'è spazio
nell'era delle turbìne!)
... Che non perdona il marchio
di insegne-réclames
sul seno che nutre.
Conquista coi piedi il lontano,
stirpe di zoppi e sciancati!
Viva le solide suole
pesanti di chiodi: gloria
ai pedoni - dèi senza ali -
con - gli stivali!
E se a questo mondo c'è un'ode
al potente dio delle cime -
è il pedone che ride: un motore
tossisce ingolfato!
Quel ghigno di un metro,
la bocca più larga del volto:
il pneumatico è sgonfio -
il torso che si allargava
in grassi anelli di boria!
Parate di parassiti,
ladri di spazio, vampiri dell'aria,
alcolizzati di verste,
tra polvere e folle plaudenti
vanno a schiantarsi. Un caso?
Un palo: la loro
stordita demenza...
II
Avanza il flagello di some,
la frusta dei sognatori. Si avventa
sulla bellezza, la investe: «A terra!» -
urlo di stupratore.
E lei non risponde - si giace
come una lastra tombale,
ma non ti mostra il viso,
l'anima - non te la vende...
E niente regali - con voi
sarà avara l'estate.
Orbo quattrocchi,
zero laccato,
tra il sud e il nord
corriere di vuoto
trambusto. Le vostre Ford,
gli insulsi primati,
le Rolls e le Royce:
antica lusinga
di serpe! Alle gambe
fu detto di andare.
E stanno - in lussuose scarpine,
tra l'Opera e la Madeleine,
marionette di legno. Meglio
le silenziose pianelle
dei morti - della vernice,
della menzogna in vetrina.
Di marocchino e serpente,
di suole ignare del suolo!
Sia gloria nell'alto dei cieli
al Dio della forza, dei regni,
per il granito onesto,
per lo spato, il quarzo, il pietrisco,
per il resto in moneta sonante:
selce di sotto lo zoccolo...
E perché mi ha creato
prodigio ambulante!
III
Il nipote scroccone
scivola giù dalle ruote.
Reggetevi ai piedi, viandanti,
come gli avi - alle mani!
Dove la gomma si arresta
si apre lo spazio ai pedoni.
Non c'è benzina? Respira
a pieni polmoni: c'è l'aria.
Il torrente ha sete di rapide.
L'entusiasmo - di sprechi.
Ai bambini insegnate soltanto
a muovere i piedi.
Lungo morene e ruscelli.
E oltre - no! A sapere
le Alpi con i ginocchi,
con i talloni i ghiacciai.
Mi farò terra d'ossa, amici:
fondamenta di quelle scuole!
Perché dal suo primo all'ultimo
passo vada da solo
mio figlio. Mio sangue! Muscolo
che ha svergognato l'Ade!
Nel regno di spugne e molluschi
stai sulle tue - sulle due - gambe!
"Mameli a scuola? Non per i miei figli." Questo è vero, viene difficile pensare che i suoi figli abbiano messo piede in una scuola!
***
A proposito, ma quando arriva questa benedetta rottura definitiva della Lega con il PdL? Sono tre mesi che ci sta tritando i coglioni con la rottura definitiva! Prima c'è la rottura definitiva, poi la rottura finale poi quella finale finale, poi arriva la rottura totale.
Quante rotture definitive conoscete voi?
On February 7th, 2012 I sent this e-mail to the Italian Ministry of Foreign Affairs:
Tomorrow, the city of Saint Petersburg could pass a law that would make it illegal to speak publicly about being gay, lesbian, bisexual, or transgender. It would make millions of people invisible with the stroke of a pen. What is your position on this issue? Will you use the diplomatic means in your power to help stop this law?
Best regards
Antonio Caputo
They answered after six days in this way:
Dear Mr. Caputo,
Thank you for contacting the Office for the Relations with the Public of the Italian Ministry of Foreign Affairs.
Please be informed that your request has been forwarded to the relevant office within the Ministry of Foreign Affairs.
Best regards
Ines Rotondo
Office for Relations with the Public
One month has nearly passed and I am still waiting the answer by "the relevant office within the Ministry of Foreign Affairs"!
Chi segue questo blog sa che mi piace l'argomentazione. Se uno mi dice che deve fare qualcosa mi piacerebbe sapere perché lo deve fare, quali sono le premesse e le conseguenze della decisione. Niente di complicato, si tratta di rispondere ad un po' di "perché?".
Ecco, sulla TAV a parte dichiarazioni di principio, come "la dobbiamo fare", "lo vuole l'Europa", "serve per non rimanere isolati", "serve per lo sviluppo della mobilità", non mi è sembrato di vedere molte argomentazioni nella "letteratura" ad ampia diffusione. Mi piacerebbe venissero diffusi dati circa le previsioni di impatto (positivo e negativo) dell'opera, e mi piacerebbe si discutesse apertamente di questi dati, insomma preferirei un approccio tecnico alla questione, approccio richiesto all'attuale Presidente del Consiglio da numerosi ricercatori.
Le dichiarazioni di principio invece hanno un sapore politico, sapore piuttosto sgradevole soprattutto considerando un'insana contrapposizione che si è andata creando tra politica e tecnica. Contrapposizione che se vede i tecnici come competenti, preparati e presentabili mi evita di riportare i corrispettivi aggettivi per qualificare i politici.
A mio avviso un cittadino dovrebbe trovare i dati tecnici nei giornali ad ampia diffusione, altrimenti potrebbe cercarli nei documenti tecnici, come studi di impatto ambientale o valutazioni strategiche, con il rischio poi di trovare documenti inutilmente voluminosi, scritti malissimo, carenti di dati e laddove è riportata qualche valutazione strategica potrebbe scoprire che la riduzione del trasporto merci su gomma grazie alla TAV potrebbe essere addirittura di quasi il 2%!
Gianni Vattimo non perde occasione per presentare interrogazioni al Parlamento Europeo sulla TAV, chissà con quali argomentazioni gli risponderanno? Qualche giorno fa ho lasciato un commento sul suo blog, non ho cambiato opinione: la cosa allucinante è che nessuno osa parlare seriamente di quest'opera, come la chiamano. Intendo snocciolare dati, mettere a confronto scenari, valutare le ricadute positive e negative, stabilire quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell'opera. Tutte cose che la tecnica ci consente di valutare. Chissà, magari potrebbero essere valutate se avessimo un governo tecnico! Invece si preferisce dipingere il movimento come un gruppo di scalmanati, si abbassa la testa e si tira dritto.
Che
l'Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro lo ricorda solo il primo
articolo della Costituzione di questo paese, che la Repubblica
riconosca il diritto al lavoro
e debba promuovere le condizioni che rendano effettivo
questo diritto lo ricorda solo il quarto articolo della Costituzione. Per
fortuna, aggiungo io, perché se uno si fa un giro nel paese scopre
che il lavoro più che un diritto è una concessione, della res publica trova ormai molto poco e trova una res privata fondata sul gioco.
Sono mesi che vedo pubblicità dementi che invitano a giocare alle varie lotterie per vincere premi milionari, con imbecilli sorridenti che promettono vite da nababbo per poi concludere con un autoassolutorio "Gioca il giusto"...gioca il giusto un cazzo! Sono anni che si esalta la vita facile del colpo di fortuna, sono anni che si svilisce la costruzione di una vita attraverso l'impegno e il lavoro, sono anni che oltre alle lotterie vediamo dei cretini che "svoltano" la vita andando in televisione e poi ti dicono gioca il giusto!
Adesso si sono accorti del problema. Meglio tardi che mai.