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martedì 7 dicembre 2010

L'avvisata di Machiavelli

Hanno arrestato Julian Assange, più precisamente Assange si è consegnato alla polizia londinese, dire che è stato arrestato fa più effetto. L'accusa è di stupro, più precisamente si tratta di rapporti consensuali senza profilattico che per la legge svedese si configurano come stupro, dire che è uno stupratore lo rende più odioso. Non sta a me giudicare la legge svedese ma se le cose stanno così suggerirei ad Assange di chiedere asilo politico in Vaticano, lì il suo reato sarebbe molto apprezzato!

Scherzi a parte, intorno al fondatore di WikiLeaks è stata organizzata una caccia all'uomo con motivazioni assurde e francamente ridicole, almeno stando ai fatti noti. La cosa comica è che quelle accuse ridicole dovevano essere sufficienti a far salvare la faccia a quanti vogliono togliere di mezzo Assange e far tacere WikiLeaks ma non possono affrontare di petto la situazione perché si scontrerebbero con il diffuso consenso nei confronti di Assange e con i piccoli inconvenienti delle libertà di pensiero e di espressione, diritti fondamentali che da diverso tempo sono ormai unanimemente riconosciuti come vere 'spine nel fianco' dei sistemi democratici! Ma poichè la natura è provvida di comicità e in Italia non ci facciamo mancare strateghi che offrono acutissime letture della realtà, l'arresto di Assange viene salutato da Frattini come il risultato di un "accerchiamento internazionale". Come scrive Alessandro Gilioli: «Un’ammissione, neanche troppo implicita, che le questioni sessuali per cui il fondatore di Wikileaks è dentro sono solo una vergognosa scusa.»
Gli estimatori di Assange e il sottoscritto ringraziano il ministro degli esteri italiano per aver rinunciato per l'ennesima volta a sfruttare a suo vantaggio la peculiare proprietà del silenzio di rivestire di profondità di pensiero chi se ne serve.

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Julian Assange con WikiLeaks sta riscrivendo, o quanto meno sta tentando di riscrivere, la politica così come è stata intesa da Machiavelli in avanti. Non so se a muovere Assange sia il profondo desiderio etico di rendere trasparente il potere o altro ma certamente, qualunque sia la motivazione di Assange, questo è il risultato che mi auguro derivi dalla sua azione e se questo risultato non arriverà da WikiLeaks arriverà da altri. Nell'epoca dell'accesso informatico sarà sempre più difficile agire in segreto e alle spalle dei popoli. Questa è la sfida di Assange, rendere visibile quello che c'è nel Panopticon, la domanda è quanto gli Stati siano pronti a questo, almeno quelli che si dichiarano democratici.

Probabilmente molti penseranno che WikiLeaks ha scoperto l'acqua calda ma spesso le cose sfuggono proprio perché sono sotto gli occhi di tutti e poi i segreti sono oggetti particolari. Non sono altro che la versione prosaica dei misteri, e come i misteri rispondono ad una singolare antropologia che di mistero si veste. I segreti noti a tutti non si svelano, si sfiorano appena e questo è sufficiente perché il mondo tremi.

«Cari amici," disse, "quando un signore, il cui nome mi è ignoto, concuoce una compilazione sul mistero delle piramidi, non può dire che quello che ormai sanno anche i bambini. Mi sarei stupito se avesse detto qualche cosa di nuovo.» Umberto Eco, Il pendolo di Foucault. Bompiani, 1988, p. 229.

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«Perché l'imperatore è uomo secreto, non comunica li sua disegni con persona, non ne piglia parere: ma, come nel metterli ad effetto si cominciono a conoscere e scoprire, li cominciono ad essere contradetti da coloro che elli ha d'intorno; e quello, come facile, se ne stoglie. Di qui nasce che quelle cose che fa uno giorno, destrugge l'altro; e che non si intenda mai quello si voglia o disegni fare, e che non si può sopra le sua deliberazioni fondarsi.» Niccolò Machiavelli, Il Principe, Einaudi, p. 89.

Aveva ragione Dario Fo quando, nell'ultima puntata di Vieni via con me, diceva che Machiavelli «fingendo di parlare al suo signore vuol dare l'avvisata ad ogni cittadino di come si articola e con quali trucchi si muove la macchina del potere.»
C'è gente, come Julian Assange, che quell'avvisata l'ha raccolta e la sta raccontando a tutto il mondo.

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PS (8 dicembre) -  In America si sono mossi intellettuali del calibro di Noam Chomsky e Peter Singer a sostegno di Assange, in Inghilterra ha fatto altrettanto Ken Loach. In Italia aspettiamo fiduciosi una presa di posizione. Intanto segnalo l'articolo di Stefano Rodotà, puntuale come sempre.

8 commenti:

  1. Mah, a me 'sta cosa ricorda un po' il caso Boffo, e mi stupisco che certe cose possano avvenire fuori dall'Italia.
    Ma per davvero la legge svedese arriva a tanto?

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  2. Tra l'altro le dichiarazioni di frattini&co. sono veramente tolemaiche. sembra che pubblicando qualche sputtanata in più su berlusconi abbiano spostato l'asse terrestre di 5 cm, e che dell'intera vicenda wikileaks interessi solo questo minuscolo particolare. Perchè per il resto (tutto quello che riguarda gli stati uniti) l'interesse italiano è boh come definirlo? giusto di cortesia? in russia staranno (che tanto loro le porcherie le fanno alla luce del sole) sghignazzando... i vertici italiani chissà. salvo missioni nato l'italia quanto ha ancora molto da spartire con gli USA? Della risposta non sono sicuro. Neanche olreoceano erano sicuri, ed infatti marcavano stretto le mosse di berlusconi in russia

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  3. @web. E' molto più del caso Boffo e che certe cose possano avvenire fuori dall'Italia puoi contarci, del resto Feltri non ha inventato nulla di nuovo, per farlo ci vogliono strumenti di cui non dispone.
    @rasho. Benvenuto in questo blog. Quello che dici inquadra l'ormai radicato provincialismo italico, tutto si risolve in una faccenda di party di un vecchio puttaniere! Non so dire se si tratti di un meccanismo di autodifesa oppure dell'incapacità di guardare oltre il naso. Grazie per avermi fatto cercare quei bellissimi versi di Theodorakis nel sottotitolo del tuo blog. Non li conoscevo, grazie davvero.

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  4. se hai bisogno di qualche traduzione fai un fischio ;)

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  5. Caro Antonio,
    seguo sempre più distrattamente la politica (se così si può ancora definire) italiana e quella mondiale. Non ho capito molto sullo scandalo che sembra aver sollevato Assange, ma fin'ora ciò che ho letto è soltanto qualche indiscrezione su ciò che pensa qualcuno di qualcun altro, imbarazzante quanto vuoi, ma difficilmente gli interessati non sapevano davvero cosa Tizio pensasse di loro e non era difficile immaginare cosa si pensasse in giro ad esempio della nostra politica, del nostro attuale premier e quant'altro. Sembra soltanto che tutte queste ipotesi abbiano trovato una buona base d'appoggio con i file che stanno emergendo. Riguardo al meccanismo del potere, io mi sarei aspettato le motivazioni di tante azioni militari, della crisi economica, le dinamiche sommerse, le responsabilità. O i pettegolezzi sono soltanto un saggio di ciò che di ben più grave può ancora saltar fuori, o si tratta di una Dagospia a livello planetario.
    Ciao

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  6. @Garbo. Devo darti ragione, segui distrattamente la politica. Assange sta squotendo gli arcana imperi del potere ed è un po' difficile liquidarlo come si liquiderebbe un imbranato assoldato dai servizi segreti italiani per aprire un sito di gossip come Dagospia. Nel paese dove il gossip è diventato politica la faccenda di Assange viene raccontata come se fosse una serie di pettegolezzi ma c'è molto di più, come l'affare del gas russo, leggi questo per gustarti la storia del gatto e la volpe, e non è di Pinocchio che si parla! Quelle che tu chiami "una buona base d'appoggio" sono prove e in certi ambienti fanno la differenza tra una illazione e un reato e francamente adesso è un tantino più difficile dire che l'immagine dell'Italia è rispettabile grazie all'azione del miglior leader della galassia negli ultimi due eoni.
    Ammetterai che ne corre tra una cosa che si sospetta in ambienti ristretti e una serie di fatti accertati che circolano in tutto il mondo. La scala della faccenda non è irrilevante. Riguardo quello che ti aspettavi, come le "motivazioni di tante azioni militari", ricordo che appena a luglio scorso il nome di Assange è diventato noto, almeno a me, per aver diffuso i file che provavano i crimini di guerra in Afghanistan e L'Espresso ne diede ampi e dettagliati resoconti, non è passato troppo tempo.
    Comprendo lo stupore di chi riconosce che alcune cose erano note e altre erano ovvie, anch'io ho parlato di 'segreti noti a tutti' e non ho citato Umberto Eco a caso, ma ripeto, le prove cambiano lo statuto di una affermazione facendola passare dal livello di congettura al livello di fatto.
    A presto

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  7. Sono anch'io molto distratto sul tema, ma l'uscita di Putin come bisogna inquadrarla?

    p.s. gran bel post!

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  8. @gifh. Putin vuole Assange in libertà, come era libera Anna Politoskaia!
    p.s. grazie.

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