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martedì 30 marzo 2010

La psichiatria potrebbe spiegare

A settembre dell'anno scorso, al Festival della Filosofia di Mantova, Umberto Galimberti e Massimo Cirri tennero un piacevolissimo colloquio intorno al libro che Cirri aveva pubblicato da poco e che si intitola "A colloquio. Tutte le mattine al Centro di Salute Mentale", edito da Feltrinelli. Da quel dialogo trascrivo un frammento che potrà tornare utile per farsi un'idea delle motivazioni profonde che sottendono certi comportamenti.

"Che cosa è la paranoia? La paranoia è il bisogno di controllare tutto e siccome nessuno riesce a controllare tutto, ogni volta che uno gli sfugge qualcosa dal suo controllo ipotizza che gli altri siano dei persecutori, non può ammettere a sé stesso di non essere in grado di controllare tutto, deve dire che sono gli altri che lo perseguitano. Ecco! Qui la psichiatria forse qualcosa potrebbe spiegare [...]
Paranoico è colui che vuole controllare tutto, è una malattia seria, molto seria. Molto seria da cui difficilmente esci perché il bisogno di controllo ce l'abbiamo tutti, quello che in sostanza vogliamo controllare è la morte. Del resto gli sforzi enormi per allontanare il pensiero della morte sviluppando tutte le figure della giovinezza, nell'abbigliamento, nella forma, nella cura del corpo, nel lifting, ... son tutte forme di terrore della morte. Il paranoico è terrorizato dalla morte, dall'invecchiamento e vuole controllare tutto, quando sfugge qualcosa al suo controllo allora non ammette «non riesco a controllare tutto», dice «sono gli altri» e cominciano i vissuti persecutori."

Se vuoi ascoltare l'intero audio lo puoi scaricare al sito dei podcast della Feltrinelli (Il podcast è il numero 58 ed il frammento che ho estratto comincia a 25' 02"). Ad ogni modo puoi ascoltarlo anche in questo post se hai attivato il plugin.



Il nesso tracciato da Galimberti tra il comportamento paranoico ed il terrore della morte potrebbe spiegare cose ben più importanti dell'atteggiamento di qualche soggetto in preda al delirio di onnipotenza tipico della fase infantile dello sviluppo. Penso alle posizioni negazioniste dell'evoluzionismo o al negazionismo dei cambiamenti climatici provocati dall'uomo, ma di questo forse parlerò in un post successivo.

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