Date le attuali condizioni di impossibilità di determinare con esattezza arbitraria la posizione sessuale e la quantità di moto erotico senza un errore superiore alla misura, entrare in auto equivale a indossare un guanto anticoncezionale per fare sesso sicuro! Lo spostamento dell'oggetto del desiderio erotico ha investito gli interni dell'auto di fattezze vaginali, mentre l'esterno diventa surrogato penico per corpi cavernosi in cerca di identità. Il guidatore, vestito interamente il corpo-fallo del dispositivo protettore, tra scocca e airbag, dà sfogo alla foja penetrativa con occhio sgranato e piede pesante che dall'acceleratore spruzza di liquido germinale il cilindro stantuffato dal pistone nel tripudio eiaculatorio che dall'albero motore si trasmette ai centri del piacere. Non ha varianti sessuali l'atto impuro. Il maschio e la femmina si confondono nell'orgasmico brum brum, infantile prosecuzione del è mio è mio: possessivo qualificativo della specie umana dalla tenera età. È questa monosessualizzazione marziale che sfugge ai terrorizzati del genere, che si fanno distrarre da televisive Olimpiadi dell'inane e non vedono la priapica erezione delle auto che si allungano di un centimetro all'anno. Il maschio nell'auto realizza se stesso; può finalmente mostrare la sua autentica natura: un inguantato membro della società del benessere. La femmina non ha più motivo di contestare l'improvvida invidia penis, perché finalmente ne ha uno, anzi ne è uno. L'atto impuro dicevo, perché guidare è atto masturbativo e solitario, privo di qualsiasi potenza generativa. Il pedone incontrato per la via disturba la foja manuale e l'auto sbanda come bimbo sorpreso a fare marachella.
Ognuno guida solo! L'Essere-per-la-guida è davanti a noi, nessuno può sfuggire.
Lo sapevo che te facevi una Tesla pure tu..prima o poi.. ;)
RispondiEliminap.s. applausi!!
Salvo necessità per me la sola auto innocua è l'auto ferma.
EliminaSta a vedere che dopo questo scritto mi tocca dar ragione a Freud, dopo una vita passata prima ad amarlo, poi a contestarlo. Ma questo tuo scritto va ben oltre Freud, nemmeno Lui avrebbe osato pensare a tutto ciò che ho letto in questo tuo breve ma intenso scritto.
RispondiEliminaAl proposito, condivido gli applausi di franco Battaglia.
Dicevo, più che Freud, Totem e tabù, mi ricordi Eros e Priapo di Carlo Emilio Gadda, di cui consiglio la lettura a tutti coloro che non l’hanno ancora fatto.
Più ci percepiamo inadeguati, impotenti e minidotati, più crescono i centimetri, la velocità e la potenza dei nostri gadget, status symbol e giocattoli vari, più le auto e le donne (che per alcuni sono la stessa cosa) si arrotondano e più facilmente avviene l’operazione spontanea erettiva del braccio destro, che si impenna in alto, con il palmo della mano che sembra la paletta di un vigile.
Ciascuno sta solo nell’abitacolo, tragitto senza languore, ed è subito era.
Ciao
Caro Garbo, intanto scusa per il mio ritardo, anche se il tuo commento era andato negli spam! Da tempo frequento poco il mio blog, lo sai. Freud, come tutti noi, era figlio del suo tempo per cui non sarei così avventato a pensare che io vedo più lontano di lui, semplicemente vedo quello che a lui non poteva ancora accadere. E' proprio Gadda il motore di questo scritto, oltre ovviamente alla mia bassissima soglia di sopportazione nei confronti di qualsiasi surrogato di soggettività e l'auto purtroppo è diventato questo, e da questo punto di vista non conta quale energia la spinga, piuttosta vale quale energia sottragga! Ciao
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