Date le attuali condizioni di impossibilità di determinare con esattezza arbitraria la posizione sessuale e la quantità di moto erotico senza un errore superiore alla misura, entrare in auto equivale a indossare un guanto anticoncezionale per fare sesso sicuro! Lo spostamento dell'oggetto del desiderio erotico ha investito gli interni dell'auto di fattezze vaginali, mentre l'esterno diventa surrogato penico per corpi cavernosi in cerca di identità. Il guidatore, vestito interamente il corpo-fallo del dispositivo protettore, tra scocca e airbag, dà sfogo alla foja penetrativa con occhio sgranato e piede pesante che dall'acceleratore spruzza di liquido germinale il cilindro stantuffato dal pistone nel tripudio eiaculatorio che dall'albero motore si trasmette ai centri del piacere. Non ha varianti sessuali l'atto impuro. Il maschio e la femmina si confondono nell'orgasmico brum brum, infantile prosecuzione del è mio è mio: possessivo qualificativo della specie umana dalla tenera età. È questa monosessualizzazione marziale che sfugge ai terrorizzati del genere, che si fanno distrarre da televisive Olimpiadi dell'inane e non vedono la priapica erezione delle auto che si allungano di un centimetro all'anno. Il maschio nell'auto realizza se stesso; può finalmente mostrare la sua autentica natura: un inguantato membro della società del benessere. La femmina non ha più motivo di contestare l'improvvida invidia penis, perché finalmente ne ha uno, anzi ne è uno. L'atto impuro dicevo, perché guidare è atto masturbativo e solitario, privo di qualsiasi potenza generativa. Il pedone incontrato per la via disturba la foja manuale e l'auto sbanda come bimbo sorpreso a fare marachella.
Ognuno guida solo! L'Essere-per-la-guida è davanti a noi, nessuno può sfuggire.