Tracciare con le mani il contorno degli eventi,
questo serve quando il cielo si fa scuro.
Mettere ordine nel tumulto silenzioso,
parlare con la parte più profonda di sé
con l'ostinata certezza di essere un altro,
sentire le dita del vento sulla pelle
e distogliere in tempo lo sguardo
da una foglia che muore
per non svelare la propria assenza.
Questo è esserci, nonostante tutto.
ha l'intensità del pensiero privato, elaborato per sè stessi e non per il pubblico distratto.
RispondiEliminamassimolegnani
non è un caso che questi scritti io li chiamo promemorie, certamente non per distratti.
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