"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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domenica 18 giugno 2017
La classe disintegrata
Siamo consapevoli della disintegrazione del lavoro, siamo meno o per niente consapevoli della disintegrazione delle sue sedi. Avessimo questa consapevolezza parleremmo del rogo della Grenfell Tower di Londra pensando a quello della Thyssen Krupp, con tutte le responsabilità annesse, disintegrate anche quelle. Ecco perché serve non essere consapevoli, serve a una classe dirigente acefala perché la classe disintegrata non si riconosca. Serve una nuova coscienza di classe, una coscienza per una classe disintegrata.
Forse servirebbe più semplicemente che, l'essere umano tutto, di qualsiasi classe faccia parte, cominciasse seriamente a mettersi in discussione.
RispondiEliminaCiao Antonio.
Buona Domenica.
Più semplicemente? Penso non sia affatto più semplice la messa in discussione che invochi, inoltre senza una dimensione politica, senza una direzione sociale verso cui andare, quel mettersi in discussione non porterebbe da nessuna parte. Sarebbe una discussione sterile, un cambiamento per il cambiamento, come ne avvengono di continuo. Non è il cambiamento l'oggetto della discussione ma la direzione da prendere. Ciao e buon inizio settimana :-)
EliminaAbbiamo disintegrato il lavoro, la dignità che ne deriva, il senso stesso, i luoghi del lavoro, non soltanto intesi come fabbriche, officine, cantieri, ma come città intere che il lavoro inquina e abbruttisce (pensa alla vicenda di Taranto con l'Ilva, ma l'industrializzazione e prima ancora l'inurbamento che ha spopolato le campagne ha creato città brutte, inquinate, anomiche, invivibili). La dimensione politica che persegua una direzione sociale da sola non basta, il comunismo, il nazismo, il fascismo e il liberalismo perseguivano tutte una direzione sociale, possedevano principi sociali che tuttora considereremmo giusti, seppure parziali, ma tutte queste correnti socio-politiche sono sfociate nell'ideologia, hanno perso di vista l'essere umano e hanno perseguito a tutti i costi l'ideale da cui erano nate. Credo che servirebbe un nuovo umanesimo, un ripartire dall'uomo concreto: Antonio, Cristina, Francesco ... la politica, qualsiasi politica, deve saper attingere dalle necessità reali degli uomini reali, e dai loro sogni e desideri.
RispondiEliminaCiao
La dimensione politica non basta ma è irrinunciabile. Non basta da solo neanche un nuovo umanesimo che trovi soluzioni nella dimensione psicologica soggettiva. C'è un continuo richiamo tra istanze sociali e individuali, politiche e private, oggettive e soggettive. La fretta di disfarsi dei dispositivi ideologici del '900 ha sacrificato anche la potenza ideale che li muoveva. Perdonami Garbo ma da parte mia non c'è un solo principio sociale (propriamente detto) perseguito da nazismo e fascismo che io possa considerare giusto in nessuna circostanza, seppure parzialmente. Entrambi nascono da una visione provinciale della politica, per essere buoni, che al massimo posso definire tribale, non sociale. Sono d'accordo con te quando dici che bisogna ripartire dai soggetti concreti che non devono essere soffocati da istanze comunitarie ma i soggetti concreti si sviluppano dentro una società. Rileggiamo la Costituzione del '48, leggiamo attentamente come le istanze individuali della persona si integrino con istanze sociali della res publica, si alimentino a vicenda. Senza quel nutrimento reciproco sono rami destinati a seccare. Ciao.
EliminaCosa ti aspetti, siamo consapevoli della disintegrazione del lavoro (ma ne sei poi così sicuro che proprio tutti lo siano?) e non facciamo niente, e ciascuno pensa a se stesso ed a coltivare il proprio orticollo, figurati che cosa può succedere su un tema che tu poni in questione e su cui la massa neanche è lontanamente in grado di capire. Futuro molto buio.
RispondiEliminaSì, decisamente buio.
Eliminasiamo al buio, siamo disintegrati, siamo soli spesso e non capiamo
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