Di solito non accendo mai la tv la mattina, questa mattina l'ho fatto, su rainews. Il primo commento è stato di brunetta che affermava avesse vinto la democrazia, lui, che insieme al suo padroncino nel 2006 era firmatario di una riforma costituzionale meno democratica di quella che si votava ieri. Poi è toccato a di maio che diceva che senza quorum la gente va a votare...della serie non possiamo dire che i dinosauri si sono estinti per il meteorite perché quella notte pioveva, e se fosse stata la pioggia? Intanto scorrevano le strisce di fondo dove ho letto i risultati, mi sono bastati quelli e ho spento.
Il mio no non è quello di questa gente e neanche quello di chi ha scritto e/o votato questa riforma per poi scoprire il senso dell'autonomia. Non si vota pro o contro una riforma costituzionale in base alle alleanze di breve termine. Le ragioni miopi di questa gente le ha fornite lo stesso renzi. Per quanto mi riguarda renzi è un brufolo di gioventù, la Costituzione è altra cosa, ciò che adesso temo è che tolto il brufolo ci toccherà passare un periodo con l'acne giovanile, speriamo non lasci troppe cicatrici come ha già fatto la mignottocrazia.
Tra i rari commenti seri che questa mattina ho letto spicca quello di Spinoza: "La Costituzione è salva. Ora possiamo tornare a ignorarla.
[semola]"
Questa settimana è iniziate bene... perché rovinare tutto ascoltando i commenti di degni membri della casta?!
RispondiEliminaHo votato no ma non mi viene da festeggiare, sono contento dell'esito referendario ma osservo con timore che questo esito si porterà dietro il virus che gli ha inoculato renzi, che si può votare le riforme costituzionali come fosse pro o contro il governo e questo è un problema, non è il mio caso ma in quanti sono ad aver votato sì o no solo per premiare/punire renzi? che se ne vada sono contento ma non si votava questo, ieri non ha vinto la democrazia, ieri la democrazia ha avuto un altro colpo e nessuno ne parla perché ancora sotto sbornia.
EliminaCaro Antonio,
RispondiEliminala democrazia non è qualcosa che ci preesiste, non è qualcosa di dato una volta per tutte, è qualcosa che ci viene trasmesso, bisogna essere educati alla democrazia. Ma prima ancora che ad essere democratici, bisogna essere educati ad essere uomini liberi, perché solo un uomo libero da legami di assoggettamento e da schiavitù, solo chi è libero dal bisogno può scegliere, tutti gli altri sono scelti anche se credono di essere liberi. Ma non basta, bisogna educare i cuccioli dell'essere umano a "sentire", a sentirsi, a conoscersi e a conoscere il mondo, a pensare, a possedere criteri non soltanto logici ma anche "psico" logici per comprendere il mondo e gli altri. Altrimenti quella che chiamiamo democrazia diventa solo il vuoto esercizio di apporre un voto in una scheda, infarciti di valutazioni altrui e facendo affidamento solo sulle proprie sensazioni momentanee e sul senso di appartenenza al gruppo. La questione del referendum, come tutto ciò che passa ormai per politica nel mondo occidentale, è solo una lotta fra bande, fra diversi poteri, diverse fazioni e diversi interessi. Inutile dirti che in questa concezione della politica non esiste neppure l'idea della "cosa comune", chi vince prende tutto e di solito non fa prigionieri. L'avversario è un nemico da distruggere e un simbolo da abbattere, chi sta con l'avversario un imbecille, un pazzo o un criminale pericoloso; chi esprime un pensiero diverso dal mio un ciarlatano e un venduto. Sono sempre più disgustato da questo modo di fare politica: populismo e fanatismo hanno sempre creato danni enormi che è toccato ai non fanatici poi cercare di rimediare.
Buon inizio settimana a te.
Sai Garbo, l'altro giorno, prima dell'esito delle elezioni presidenziali in Austria, notavo che Van der Bellen era più anziano di Hofer, il primo del 44, il secondo del 71. Il primo aperto alle tematiche sociali, ambientali, a una economia al servizio degli uomini e non viceversa, il secondo incline ad alimentare le fobie più in voga negli ambienti variamente destroidi. I risultati hanno dato ragione a Van der Bellen e questo è stato un piacevole risultato ma l'anagrafe è dalla parte di Hofer. In realtà se guardiamo al futuro ha vinto Hofer. Se i van der Bellen non faranno argine al dilagare dei populismi, e lo possono fare solo fermando la decomposizione della politica e della democrazia, allora ha vinto Hofer e van der Bellen è uno dei tanti curatori fallimentari di un tempo che stenta a morire.
RispondiEliminaHai ragione a dire che la democrazia è un progetto continuamente a rischio e soprattutto a dire che bisogna essere educati alla libertà. Ricordo un racconto che lessi molti anni fa di Carlo Cassola, l'uomo e il cane. Un cane abbandonato dal padrone e che non fa altro che cercare un nuovo padrone, riuscirà a trovarlo e gli costerà la vita. Nonostante si parli del valore della libertà, della irrinunciabilità della libertà, la verità è che nei processi sociali e politici c'è una trasfigurazione della ricerca del padrone che prende la forma della fiducia smodata in questo o quel leader, la forma del fanatismo. Spesso i non fanatici sono minoranza, se oltre a essere minoranza sono pure avanti con gli anni, allora hanno già vinto i fanatismi. Ciao