"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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mercoledì 17 dicembre 2014
La RAI è orgogliosa di presentare...
Dopo la mirabile lettura della Divina Commedia, dopo la toccante lettura della Costituzione Italiana, dopo l'appassionante lettura dei Dieci Comandamenti... Benigni leggerà per noi le Pagine Gialle.
Ciao Francesco, ricambio i tuoi auguri. Ho visto per poco tempo l'esibizione di Benigni, solo la seconda serata e solo per metà. Diciamo che mi sono fatto bastare il tentativo stiracchiato di estendere il biblico “non uccidere” all'intero universo! Ho pensato che non la pensassero allo stesso modo cananei, filistei, gli abitanti di Sicon, Og, Libna, Lachis, Eglon, Bet-Semes e tutti gli altri popoli “passati a fil di spada” dal popolo eletto sotto la guida del Dio degli eserciti! Se il non uccidere avesse quella valenza universale che è giusto abbia da quando sono stati riconosciuti i diritti universali (roba recente!) la vedo nera conciliare il supposto universalismo del comandamento con le atrocità dell’antico testamento! La bibbia è tremendamente bella. Non so se bella perché tremenda o tremenda perché bella, su bello e tremendo Rilke ha detto qualcosa di decisivo. La straordinaria contraddittorietà della bibbia è espressione della complessità storica della vicenda umana in relazione alla necessità di fondare potere e senso. Inzuccherarla può fare piacere ma non è un buon modo per farla conoscere. Del resto nessun libro al mondo è più presente nelle librerie di casa e meno letto della bibbia! La versione di De Andrè è ben più complessa della lettura di Benigni, peraltro conserva tutta la teomachia che a partire da Giacobbe sta a fondamento della stessa Bibbia. Un saluto a te.
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ti passo la ben diversa versione di De Andrè,http://arpaeolica.blogspot.it/2014/12/comandamenti-e-interpretazioni.html
RispondiEliminati auguro buone feste,
ciao
Ciao Francesco, ricambio i tuoi auguri. Ho visto per poco tempo l'esibizione di Benigni, solo la seconda serata e solo per metà. Diciamo che mi sono fatto bastare il tentativo stiracchiato di estendere il biblico “non uccidere” all'intero universo! Ho pensato che non la pensassero allo stesso modo cananei, filistei, gli abitanti di Sicon, Og, Libna, Lachis, Eglon, Bet-Semes e tutti gli altri popoli “passati a fil di spada” dal popolo eletto sotto la guida del Dio degli eserciti! Se il non uccidere avesse quella valenza universale che è giusto abbia da quando sono stati riconosciuti i diritti universali (roba recente!) la vedo nera conciliare il supposto universalismo del comandamento con le atrocità dell’antico testamento! La bibbia è tremendamente bella. Non so se bella perché tremenda o tremenda perché bella, su bello e tremendo Rilke ha detto qualcosa di decisivo. La straordinaria contraddittorietà della bibbia è espressione della complessità storica della vicenda umana in relazione alla necessità di fondare potere e senso. Inzuccherarla può fare piacere ma non è un buon modo per farla conoscere. Del resto nessun libro al mondo è più presente nelle librerie di casa e meno letto della bibbia!
EliminaLa versione di De Andrè è ben più complessa della lettura di Benigni, peraltro conserva tutta la teomachia che a partire da Giacobbe sta a fondamento della stessa Bibbia.
Un saluto a te.