Lui è veloce, scattante e poi è giovane, giovanissimo, praticamente non è ancora nato, è venuto dal futuro per avvisarci che terminator potrebbe conquistare il mondo. La sua tastiera batte come la batteria di Stewart Copeland dopo il morso della taranta, pensa in multitasking e nelle vene scorre sangue e carisma da capo. Vuole uno Stato giovane come lui e snello come un atleta pronto per i cento metri. Lascia di stucco tutti con il suo scatto, una riforma al mese, tanto pochi porteranno la conta. Via le auto blu, benissimo, ma non una parola sugli autisti che non si sa cosa faranno, via le province, benissimo, ma se le conti sono sempre centodieci e poi i dipendenti, cosa ne facciamo dei dipendenti? La battuta è rapida, fulminante, come le dita di un prestigiatore. Le promesse sono tante e con data annessa. Tra qualche giorno arriveranno nelle tasche degli italiani 8 bei bigliettoni da 10 euro a certificare che il nuovo vate è un uomo di parola, Letta ne sa qualcosa. #italianostaisereno e se si perde ancora un pezzo di stato sociale, italiano guarda attentamente tra una banconota e l'altra che riceverai, dovrebbe essercene rimasto un po' lì in mezzo. Lui è nuovo, nuovissimo, praticamente appena assemblato. Una porzione di comunione e tanta liberazione, gavetta quanto basta per farsi un nome, democrazia cristiana ben oliata, arrivismo in abbondanza, prepotenza da bulletto di periferia come se piovesse, craxismo di risulta, berlusconismo senza genitali in fibrillazione e infine una spruzzata di progressismo. Di istituzioni non sa nulla ma compensa l'ignoranza con la presunzione e l'arroganza. Guai a rivolgergli critiche, reagisce con stizza perché lui è giovane e chi critica è vecchio, lui è nuovo e chi critica è stantio, lui è veloce e chi critica è lento e poi lui vince e tana libera tutti. Ah la critica! Non piaceva all'avanzo di galera, non piace a Grillo e non piace neanche al nuovo che è avanzato. Non piace a nessuno la critica, sarà perché la critica, quella vera, solitamente supera i 140 caratteri e ultimamente il pensiero ruba tempo all'azione. O era una cosa vecchia? Alle domande risponde con un lungo monologo. Ricorda qualcuno? Maestro della circonlocuzione e virtuoso dell'anacoluto. Tante donne al governo, bene. Tanti giovani al governo, benissimo. Ma se guardi dentro al pensiero politico resta aria fritta. Assetto istituzionale? troppo complicato, semplificare, semplificare. Equilibrio dei poteri? adesso comando io e sto in perfetto equilibrio. Stato sociale? ancora con questo vecchiume! Rileggo qualche vecchio post di quando c'era lui e mi rendo conto che quanto dovrei dire l'ho gia detto. Mi consolo leggendo qualche articolo che naturalmente consiglio, ma sono tutte opinioni di vecchi "professoroni" noti per essere conservatori di destra! Tutta gente che non ha mai perso l'abitudine di dire che il re è nudo e solitamente stanno antipatici a tutti gli ur-fascisti.
Luciano Gallino, “Progetto vecchio e pericoloso”. Gallino boccia il Job Act.
Marco Revelli, La retorica di Callicle contro i professori.
Stefano Rodotà, Le riforme pericolose.
Roberta De Monticelli, Riforme, l’insofferenza ai critici e le colpe degli intellettuali.
Gustavo Zagrebelsky, Riforme, Zagrebelsky: “Non ci mettiamo in gioco? Il premier ci ascolti, ho una proposta”.
La soluzione dunque è passare dai fatti alle parole (parole dotate di senso, vecchie e nuove). Qui ne ho trovate alcune: http://www.centroriformastato.org/crs2/index.php
RispondiEliminaNon so cosa detestare di più, di costui: l’arroganza saputella da giovaniloide tecnoglionito, il bigottismo settario, il “velocismo” decerebrato (ricordiamoci SEMPRE che lentezza e intelligenza sono sinonimi!!), il narcisismo ambiziosetto da ennesimo ducino dell’italica provvidenza, il finto femminismo da quoterosa alla carlona, l’ammiccare al politically correct boldrinesco (mi fanno diventare simpatico Grillo e il suo turpiloquio!), la voglia di telecontrollarci anche il buco del culo per poi mettere una e-tassa sulle scorregge, o questo populismo arraffavoti degli 80 euro dati ai (presunti) poveri dopo averli estorti ai poveri veri (i pensionati). Quasi nessuno userà quegli 80 per mangiare. E di sicuro non ci compreranno libri. Andranno quasi tutti in telefonia. Anche questo è Pil.
RispondiEliminaeh il re è nudo da sempre ma in questo paese abbiamo smesso di guardare anni fa e altri si voltano in continuazione... la questione delle nomine è emblematica, il tetto degli stipendi è solo fumo negli occhi. Sono sempre i soliti.
RispondiEliminaun saluto
Quando questa sfrontatella via di mezzo tra un bravo del Manzoni e un troglodita ha assaltato le sedi istituzionali sfondando il tetto e si è insediata al posto di Letta mediante l'atto basico di un calcio in culo ho pensato che sì, gli italiani avevano finalmente trovato il giusto rimpiazzo nel loro cuore: che si era definitivamente esaurita l'era di Berlusconi perché, come si dice, a brigante brigante e mezzo, e ora si era trovato il brigante e mezzo. A distanza di un po' di tempo dalla sua auto incoronazione a nuovo re d'Italia rilevo che, semplicemente, lui è l'ultimo upgrade del solito prototipo che, come l'araba fenice, nel nostro disgraziato Paese risorge incessantemente dalle ceneri, impossibile da annientare una volta per tutte.
RispondiElimina"Di istituzioni non sa nulla ma compensa l'ignoranza con la presunzione e l'arroganza." Condivido e condivido pure il detto "a brigante brigante e mezzo".
RispondiEliminaCiao a tutti
Buona Pasqua
Nou
E' solo un altro giro di carte!!! Altro giro, altra corsa, altri regali. E' un altro pokerboy? Mah?? I mazzieri, i croupiers e i dealers continuano le grandi manovre!!!
RispondiEliminaCiao Antonio!!
Ti ritrovo con piacere.
RispondiEliminaA presto.
Cristiana
Mi viene in mente una sola battuta: "In un mondo di ciechi un orbo è già un privilegiato!", vista l'attuale compagine politica, non mi stupisce che Renzi riscuota successo (lo stesso discorso vale anche per Grillo). Però non è soltanto il discorso del "meno peggio" a valere in questo caso, talvolta potrebbe valere meglio la logica del "quanto peggio" se questo peggio rappresenta davvero la maggioranza di noi italiani (e Berlusconi è certamente un esempio lampante di questo caso). Infine, trovo che una vera coincidenza di qualsiasi tipo fra elettori ed eletti possa farsi in posti dove davvero l'elettore decide liberamente, dove c'è una qualche forma di democrazia reale; ritengo invece che noi non siamo davvero liberi di sceglierci chi ci possa governare perché per essere tali dovremmo avere delle regole democratiche certe e rispettate, dei criteri solidi su ciò che è la democrazia e un'informazione che dia più spazio alle notizie e meno agli interessi di alcuni. Ma, soprattutto, una democrazia necessita di uomini liberi, non di sudditi quali siamo.
RispondiEliminaCiao