"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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martedì 17 dicembre 2013
Saluti e baci
Vignetta di Altan. Un uomo fuma una sigaretta:
"Mi sono rotto le palle, e non erano neanche assicurate."
Torna Antonio!!...sta casa aspetta te!!!!!!........sono cose che si dimenticano....dai!!!!! Le palle ce le siamo rotte tutti!!!!!!!,,, Saluti e baci!!!!
Ciao a tutti, anche se in ritardo vi faccio i miei auguri di buone feste. Per quanto riguarda il blog ho bisogno di mettere in ordine un po' di idee, forse si sono rotte anche quelle!
Dirti che ti comprendo è poco ed è anche un po’ scontato, ho attraversato tutte le tonalità e tutti i cromaticismi della rottura di palle (nemmeno le mie erano assicurate),e tutti i livelli di entusiasmo riguardo allo scrivere in un blog. Ho pensato, e lo penso tutt’ora molto intensamente, di chiudere e di dedicarmi a qualcosa di più proficuo, che ne so, alla collezione di farfalle o alla contemplazione dei cristalli di ghiaccio, ma poi mi viene ancora qualcosa da dire, qualcos’altro da scrivere, un discorso ancora sospeso da pubblicare (come Socrate nel Simposio, c’è sempre un altro discorso che non si può rimandare) … per chi non lo so più, ho perso la cognizione del “per chi scrivo” e forse mi importa poco … o mi importa più di quello che penso e insisto ancora a scrivere per chi magari non mi legge più, o non so se mi legge ancora, o non mi ha mai letto, certamente non mi ha letto come volevo io. Le idee si mettono in ordine scrivendo, o parlando, quando c’è un problema nel parlare è sempre un problema di relazione che chi parla attribuisce a chi ascolta, ma che in realtà è un problema fra le aspettative di chi parla e le reazioni di chi ascolta. Una cosa è certa, però, che io frequento volentieri il tuo blog, mi piace leggere quello che scrivi (anche un post come questo) e mi dispiacerebbe molto non leggere altri post tuoi. Esco da una corazza di dolore, una bambina di sette anni è riuscita ad infrangerla e a farmi sorridere, ora, di fronte a questo post non riesco a non sc riverti ciò che penso. Ciao
Caro Garbo, resta sempre qualcosa da dire, per adesso mi prendo una pausa. Ho bisogno di ritornare allo scrivere come "esercizio di solitudine", temperando le mie aspettative. Tutto sommato sconto il fatto di essere un conversatore vecchio stile, di quelli che parlerebbero ore davanti ad una bottiglia di vino e capisci bene che quanto avviene nei blog non ha nulla a che fare con questo. Ecco, devo capirlo bene anch'io. Sono contento che una bambina abbia infranto la tua corazza, è la notizia più bella che potessi darmi. Aldo, HIV, se di aggiustare si tratta cercherò di farlo ma non mi porto fretta. Un saluto a tutti e buon anno.
sto passando con un po' di ritardo perché questa crisi è un po' anche mia. Poi penso: ma in fin dei conti il blog è già un esercizio di solitudine. Mi manca quella bottiglia di vino e la trattoria alla buona dove potevo berla chiacchierando. Dei vecchi amici fisici (non virtuali): qualche vecchio amico lo scopo schizzato, qualche altro ammutolito, e qualche altro è già partito per l'aldilà. Gli amici virtuali sono come labili fantasmi, scopri ogni tanto che ti trovi d'accordo con loro, non è male ... Ho letto volentieri i tuoi interventi, e debbo confessarti non tutti con la necessaria attenzione, per via di quella fretta e della mancanza della bottiglia. Da amico fantasma ti saluto, buona meditazione. A risentirci, ciao
Se si trattasse di una petizione, sottoscriverei tutte le ragioni fin qui dichiarate, giuste. Credo che l'esigenza di cambiare ritmo e verso, rispetto a quelli del mondo circostante, sia importante e non trascurabile. Considerare le aspettative che si muovono intorno alla comunicazione è altrettanto utile. Seguire il proprio battito è imprescindibile, ordinato o caotico che possa essere. Qui si dice anche che la tua "voce" Antonio è solo tua e a me (e non solo, mi pare) dispiacerebbe non "leggerla". Il contatto reale di amici e conoscenti che conversano sta diventanto una terra promessa difficile da raggiungere, ma il desiderio è forte e motiverà molto.
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resto in attesa
RispondiEliminaaspettiamo dai...
RispondiEliminaNoi siamo qua.
RispondiEliminaMi sento anch'io così: mi sono rotta le palle, e manco ce le avevo.
RispondiEliminaCiao Antonio :)
L'importante è cambiare idea... :)
RispondiEliminaSi può sempre ricambiare idea! In caso a dopo le feste...spero...anche per me;))
RispondiEliminaSaluti e baci, baci, baci e abbracci...dai! torna Antonio!
Ciao Nou
Torna Antonio!!...sta casa aspetta te!!!!!!........sono cose che si dimenticano....dai!!!!! Le palle ce le siamo rotte tutti!!!!!!!,,, Saluti e baci!!!!
RispondiEliminaCiao a tutti, anche se in ritardo vi faccio i miei auguri di buone feste. Per quanto riguarda il blog ho bisogno di mettere in ordine un po' di idee, forse si sono rotte anche quelle!
RispondiEliminaAugurissimi anche a te.....ma torna!!!!
EliminaCerca di aggiustare il tutto.
RispondiEliminaA te e ai tuoi cari i miei migliori auguri per l'anno che verrà.
aldo.
Riporta presto qui le tue idee, l'ordine verrà dopo. Se poi dalla frattura di un'idea filtrerà un raggio di caos, tanto meglio! Ciao.
RispondiEliminaDirti che ti comprendo è poco ed è anche un po’ scontato, ho attraversato tutte le tonalità e tutti i cromaticismi della rottura di palle (nemmeno le mie erano assicurate),e tutti i livelli di entusiasmo riguardo allo scrivere in un blog. Ho pensato, e lo penso tutt’ora molto intensamente, di chiudere e di dedicarmi a qualcosa di più proficuo, che ne so, alla collezione di farfalle o alla contemplazione dei cristalli di ghiaccio, ma poi mi viene ancora qualcosa da dire, qualcos’altro da scrivere, un discorso ancora sospeso da pubblicare (come Socrate nel Simposio, c’è sempre un altro discorso che non si può rimandare) … per chi non lo so più, ho perso la cognizione del “per chi scrivo” e forse mi importa poco … o mi importa più di quello che penso e insisto ancora a scrivere per chi magari non mi legge più, o non so se mi legge ancora, o non mi ha mai letto, certamente non mi ha letto come volevo io.
RispondiEliminaLe idee si mettono in ordine scrivendo, o parlando, quando c’è un problema nel parlare è sempre un problema di relazione che chi parla attribuisce a chi ascolta, ma che in realtà è un problema fra le aspettative di chi parla e le reazioni di chi ascolta.
Una cosa è certa, però, che io frequento volentieri il tuo blog, mi piace leggere quello che scrivi (anche un post come questo) e mi dispiacerebbe molto non leggere altri post tuoi.
Esco da una corazza di dolore, una bambina di sette anni è riuscita ad infrangerla e a farmi sorridere, ora, di fronte a questo post non riesco a non sc riverti ciò che penso.
Ciao
Caro Garbo, resta sempre qualcosa da dire, per adesso mi prendo una pausa. Ho bisogno di ritornare allo scrivere come "esercizio di solitudine", temperando le mie aspettative. Tutto sommato sconto il fatto di essere un conversatore vecchio stile, di quelli che parlerebbero ore davanti ad una bottiglia di vino e capisci bene che quanto avviene nei blog non ha nulla a che fare con questo. Ecco, devo capirlo bene anch'io. Sono contento che una bambina abbia infranto la tua corazza, è la notizia più bella che potessi darmi.
RispondiEliminaAldo, HIV, se di aggiustare si tratta cercherò di farlo ma non mi porto fretta.
Un saluto a tutti e buon anno.
sto passando con un po' di ritardo perché questa crisi è un po' anche mia. Poi penso: ma in fin dei conti il blog è già un esercizio di solitudine. Mi manca quella bottiglia di vino e la trattoria alla buona dove potevo berla chiacchierando. Dei vecchi amici fisici (non virtuali): qualche vecchio amico lo scopo schizzato, qualche altro ammutolito, e qualche altro è già partito per l'aldilà. Gli amici virtuali sono come labili fantasmi, scopri ogni tanto che ti trovi d'accordo con loro, non è male ... Ho letto volentieri i tuoi interventi, e debbo confessarti non tutti con la necessaria attenzione, per via di quella fretta e della mancanza della bottiglia. Da amico fantasma ti saluto, buona meditazione. A risentirci, ciao
RispondiEliminaaspetto che torni
RispondiEliminaSe si trattasse di una petizione, sottoscriverei tutte le ragioni fin qui dichiarate, giuste. Credo che l'esigenza di cambiare ritmo e verso, rispetto a quelli del mondo circostante, sia importante e non trascurabile. Considerare le aspettative che si muovono intorno alla comunicazione è altrettanto utile. Seguire il proprio battito è imprescindibile, ordinato o caotico che possa essere. Qui si dice anche che la tua "voce" Antonio è solo tua e a me (e non solo, mi pare) dispiacerebbe non "leggerla". Il contatto reale di amici e conoscenti che conversano sta diventanto una terra promessa difficile da raggiungere, ma il desiderio è forte e motiverà molto.
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