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martedì 11 settembre 2012

Lo stimolo riflesso della stigmatizzazione

Posso capire che troppi politici dispongono di una cultura da baci perugina che per essere al passo con i tempi sono passati dai bigliettini dei cioccolatini ai tweet diventando sempre più twit, ma a parte le solite menate sulla condanna della violenza e della solidarietà a Fassina e alle forze dell'ordine chi sta in Parlamento è in grado o no di fornire qualche proposta vincolante al Governo per le vertenze Alcoa, Sulcis e Ilva?

La nazionalizzazione delle imprese ad esempio, a parte Paolo Ferrero (che non sta in Parlamento), sfiora o no le menti degli illustri "rappresentanti"? C'è ancora qualcuno che legge la Costituzione da quelle parti? Ormai sarà anche carta straccia di fronte alle ferree leggi del mercato ma l'articolo 43 dice ancora: "A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale."


Se delle persone normalmente pacifiche diventano violente, allora significa che gli è stata tagliata ogni altra forma di espressione, che non hanno più voce, nessun altro modo per farsi sentire. Giusto o sbagliato conta poco, è un gesto disperato, da bestia ferita e in gabbia, sicuramente controproducente ma se si mettono delle persone in quelle condizioni la colpa della violenza è di chi ha reso inutile ogni altra espressione, di chi ha depotenziato la validità e l'efficacia degli strumenti pacifici per affrontare e risolvere le vertenze.
Sono decine le dichiarazioni che distinguono tra "capire" e "giustificare" la violenza. Prima di essere capita, giustificata o stigmatizzata, la violenza va evitata creando tutte le condizioni perché venga considerata inutile e se quelle condizioni non vengono create allora la mia condanna va a chi ha il dovere di crearle. Ogni altra masturbazione simil-intellettuale mi interessa poco, anche perchè queste stigmatizzazioni a tempo hanno ormai l'aria degli stimoli riflessi, solitamente riguardano circuiti cerebrali elementari.

6 commenti:

  1. non sono in grado, non lo fanno perchè sostanzialmente per loro siamo solo numeri

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  2. Temo che la situazione possa sfuggire di mano e che si ritorni a sentire lo sventurato mantra di "ordine e pulizia".

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  3. Vorrei tanto sbagliarmi ma temo che il peggio debba ancora venire, perché c'è sempre più gente che non sa dove sbattere la testa.

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  4. Ciao Antonio, mi rendo conto che questo mio commento è molto frivolo, visto l'argomento che tratti.
    Ma, se passi dal mio blog, poi deciderai come meglio credi :)
    A presto!
    Lara

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  5. Cara Lara, di tanto in tanto qualche fuori tema fa piacere. Ti ringrazio di nuovo ;-)

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