Pagine

sabato 26 maggio 2012

Parte la ricostruzione

Dopo il terremoto in Emilia parte la macchina della ricostruzione - speriamo non sia come a L'Aquila! - però, mi raccomando, questa è l'ultima volta che lo Stato interviene per le ricostruzioni. Italiani, ormai siete grandi, dovete imparare a vedervela da soli, non potete ricorrere sempre allo Stato perciò fatevi una bella assicurazione per calamità naturali. Naturalmente è un invito ma nel mondo moderno bisogna essere previdenti e le persone previdenti si fanno un'assicurazione per tutto, un'assicurazione sulla vita, un'assicurazione sanitaria, un'assicurazione sulla caduta dei capelli e dei governi. Fatevi un'assicurazione contro le calamità naturali che poi se vi crolla la casa l'assicurazione viene a controllare e dopo aver rapidamente stabilito il nesso causale tra la calamità naturale e crollo della casa vi risarcisce tutti i danni e voi siete contenti. Perché le assicurazioni non mancano mai di onorare i loro impegni. Le assicurazioni sono private, quindi efficienti, per definizione.

Discorso assurdo vero? No, neanche un po'. Oppure, assurdo ma è quanto prevede il Decreto Legge 15 maggio 2012, n. 59 “Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio scorso.
Appena dopo la pubblicazione del decreto, passato in sordina sulla gran parte dei giornali, Francesco Zaffuto ne ha parlato in un post ed è ritornato sull'argomento anche oggi, vi invito a leggere i suoi post. Io non ho altro da aggiungere alle sue considerazioni.

6 commenti:

  1. Ogni giorno provo a sentire diverse edizioni di telegiornali, e servizi vari; niente o cosi poco che è uguale a niente. Eppure su questa questione dovrebbero rispondere tutti i leader politici di destra, sinistra e centro. In qualche modo dovrà passare in parlamento il decreto 59, entro 60 giorni a partire dal 15 maggio. Ti ringrazio per la segnalazione. ciao

    RispondiElimina
  2. Da Francesco arrivo.
    Non concordo sul fatto che le assicurazioni private onorino sempre i loro impegni. Comunque, non con soldi accantonati allo specifico.
    Di fronte a tragedie di questa portata, nei contratti metteranno (in nulla evidenza) tanti di quei paletti e franchige che i 600 euro 'elargiti' in previsione dallo Stato saranno oro, per gente che ha subito milioni di euro di danni. Nel frattempo ingrasseranno i loro portafogli.
    E, dopo le banche, saremo chiamati tutti al salvataggio anche delle assicurazioni. Porelle.

    RispondiElimina
  3. Francesco, il livello dell'informazione televisiva è penoso, lo stesso Mentana che predilige tematiche politiche dedica più attenzione ai corvi in Vaticano di quanta non ne meritino altre notizie. Non parliamo di altri tg che non parlano nemmeno dei massacri in Siria per non turbare i loro candidi ascoltatori. Non credo che questo sia inquadrabile nell'asfittica atmosfera del pensiero unico, che pure c'è, credo si tratti di banalissima incapacità di percepire la realtà. Insomma credo siano proprio cretini.

    Gattonero, chiaramente neanche io "concordo sul fatto che le assicurazioni private onorino sempre i loro impegni" o che il privato sia efficiente per definizione e menate simili professate da deliranti neoliberisti. Credo sia inutile dire che il post è scritto in chiave sardonica!

    RispondiElimina
  4. A cosa non arrivano i cosiddetti liberisti!

    RispondiElimina
  5. Sono in Emilia da qualche giorno con la Protezione Civile, ho l’esperienza forte dell’Umbria alle spalle e qualche altra esperienza meno pubblicizzata ma non meno drammatica come l’alluvione del Veneto del 2010. Questa è gente solida, forte, eppure ha subito un evento drammatico che non riusciamo neppure a immaginare (io lo intuisco di tanto in tanto quando ancora adesso il mio lettino da campo balla per le scosse di assestamento così come ballava il letto a casa mia in Veneto la notte della scossa più forte).
    Non si tratta solo di assicurazioni private, di pseudo-liberismo o di fare da soli, quello che vedo io da anni (e che oggi è solo rinverdito) è lo scempio, l’incuria, del grande patrimonio artistico che possediamo, se esistesse una struttura a livello mondiale che tutelasse il patrimonio artistico così come si tutela il patrimonio ambientale bisognerebbe interdirci al più presto perché lo stiamo facendo sgretolare.
    Siamo al nord, gente solida, che lavora, che è accorta e che tende a tutelare il frutto del proprio lavoro ... eppure migliaia di forme di parmigiano (conservate in apposite mensole sovra-elevate) sono miseramente crollate danneggiando irrimediabilmente le forme stesse che vengono adesso vendute a prezzi di realizzo con perdite economiche enormi.
    Mi chiedo come può essere possibile per un terremoto di una intensità che avrebbe fatto il solletico al Giappone, che i nostri monumenti si sbriciolino, che le nostre case crollino, che ci siano dei morti e dei danni economici irreparabili, che ci sia il solito eterno balletto dello Stato evanescente (con la variante ultima dello Stato che fa vuota presenza senza intervenire sul serio come è successo a L’Aquila)?
    Come è possibile che in un territorio altamente sismico non si pensi a salvaguardare il nostro enorme patrimonio artistico (che, contrariamente a ciò che pensa qualche immenso imbecille che è stato al governo di recente sulla cultura, ci da si da mangiare), che non si pensi a costruire abitazioni, uffici, luoghi di lavoro (un pensiero a quei poveri operai morti dei capannoni, morti per lavoro, morti per guadagnarsi di che vivere), di svago che siano in grado di resistere ad eventi sismici con cui dovremmo entrare nell’ordine di idee di imparare a conviverci.
    Lo sappiamo troppo bene che ciò che costruiamo non è adeguato, lo sappiamo al punto che alla prima scossa scappiamo in strada in preda alla paura (questa è la fiducia che abbiamo in ciò che costruiamo) e nello stesso tempo una sorta di ebetudine ci porta a sottovalutare i rischi che corriamo, il sindaco di San Giuliano di Puglia mandava tranquillamente la sua bambina in una scuola dove lui e l’ufficio tecnico del comune che dirigeva non avevano effettuato alcun collaudo ... quella bambina è fra i 27 bambini morti nel crollo di quella scuola insieme agli insegnanti.
    Che altro dire? Che abbiamo la tendenza a scegliere amministratori inadeguati in caso di emergenze? Ricordate il sindaco di Sarno che pure avvertito non mosse un dito per proteggere il suo paese dalle ondate di piena e fango che lo investirono e che provocarono dei morti ... e il Piemonte ... e la Liguria ... a la provincia di Messina ... e, mi verrebbe da aggiungere, ovunque accada un evento meteorologico o naturale appena fuori dal consueto pur essendo previsto e prevedibile? E che succederebbe oggi se al Vesuvio gli girasse di entrare in attività dopo secoli di stasi? In fondo è un vulcano attivo, sapete, è più giovane dell’Etna ed ha un tipo di attività quando entra in azione molto più pericolosa e distruttiva di quella dell’Etna.
    Ciao

    RispondiElimina
  6. Caro Garbo, già in un altro post abbiamo avuto modo di scambiare qualche considerazione su questi temi.
    L'Italia è uno dei pochi paesi, se non l'unico dei più avanzati, ad avere nei principi fondamentali della propria Costituzione la tutela del paesaggio e dei beni culturali, nonostante ciò si osserva di fatto una colpevole incuria del nostro patrimonio (e gli immensi imbecilli ne sono tragico sintomo). Non è improbabile che questa assurda negligenza sia dovuta a quei meccanismi di assuefazione che toccano le più svariate sfere della psiche umana. Molti hanno sostenuto, Aristotele tra i primi, che l'abitudine è la nostra seconda natura e l'uomo si abitua a tutto, tristemente, anche ai campi di concentramento. Abbiamo una legislazione al riguardo che è più al servizio dello sviluppo edilizio che della tutela del territorio. La stessa distinzione normativa tra paesaggio/ambiente/territorio/bene culturale è stata creata ad arte per rendere impossibile la gestione e la conservazione del nostro patrimonio culturale.
    Non meritiamo questo giardino del mondo, questo paese è stato toccato dagli dèi ed è abitato e governato dagli yahoo di Gulliver.
    Non so se la tutela a livello mondiale del patrimonio artistico possa essere una soluzione, si tratta di una delega di responsabilità ma ben venga visto che almeno nel caso di Villa Adriana ha funzionato. Come si può immaginare di farci una discarica vicino? Come si può essere così idioti da proporlo? Come puoi pensare che non ci sarà una rivolta del mondo intero? Non ho la minima considerazione per le capacità analitiche di gente come la Polverini ma di solito si crede che questi organismi siano dotati almeno del fiuto politico sufficiente per sentire la popolarità/impopolarità delle proposte, invece neanche quello. Questa è gente che è stata messa dov'è senza avere alcuna qualità, di nessun tipo se non quella di avere il fantomatico "carisma".
    Del Vesuvio dici, sarà un'ecatombe quando accadrà e sappiamo che accadrà purtroppo. La storia ci ha già detto come avverrà, la differenza è che in futuro nessuno potrà commuoversi girando per musei allestiti con quello che resterà.
    Un saluto a te.

    RispondiElimina

Adoro lo scambio di opinioni e i commenti mi fanno molto piacere ma se stai scrivendo qualcosa che riterrò offensivo o di cattivo gusto allora il commento non avrà risposta e sarà cancellato.
Per evitare spam la moderazione è attiva solo per post pubblicati da più di 30 giorni.