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mercoledì 19 gennaio 2011

Do not despair of Italy!

Un tipo ha trasformato l'Italia in un lupanare dove le ragazzine si prostituiscono e adesso i suoi giureconsulti, provetti Leporelli, cercano di rovesciare la faccenda dicendo che noi guardiamo dal buco della serratura! Ci stanno costringendo da anni ad assistere allo stupro delle istituzioni e non solo e poi i guardoni saremmo noi?
Ha ragione Don Ciotti quando dice che non è più il tempo dell'indignazione, ormai bisogna provare disgusto.

Invito alla lettura dell'appello alle dimissioni di Silvio Berlusconi scritto da Paul Ginsborg per Libertà e Giustizia.
Ricordo inoltre che in questo paese c'è ancora chi si indigna (leggi qui, e anche qui) e si è dato appuntamento stasera al Quirinale dalle ore 20:00 per chiedere al Presidente della Repubblica che "l’Italia sia al più presto restituita alla normalità di una grande democrazia occidentale". Ricordo anche un'altro appello di Concita De Gregorio indirizzato alle donne di questo paese per dire "Ora basta".

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17 gennaio 2011

La presidenza di Libertà e Giustizia chiede le dimissioni di Silvio Berlusconi. Con un documento scritto in inglese dallo storico Paul Ginsborg e firmato dal presidente onorario Gustavo Zagrebelsky e dalla presidentre Sandra Bonsanti, l’associazione si rivolge al Presidente del Consiglio chiedendogli dimissioni immediate. Resignation, dimissioni, è la parola chiave del documento in sei punti, l’ultimo dei quali fa appello agli amici dell’Italia nel MONDO: DO NOT DESPAIR OF ITALY! Il paese ha bisogno della solidarietà e dell’aiuto di tutti.

1. Resignation.
We call upon Silvio Berlusconi to resign immediately from his post as Presidente del Consiglio dei Ministri. In no other democratic country would a Prime Minister, faced with such serious legal accusations, remain in office longer than a few hours. All Italian citizens, of whatever political persuasion, must realise that the image of their country is profoundly tainted if Berlusconi remains in office.

2. Attendance in court.
We call upon Silvio Berlusconi not to defend himself on television, using his substantial mediatic power to discredit the magistrates, but to present himself in court and seek to defend himself there, as would any normal citizen. Once in court, he can in any case hope to benefit from the services of the highest paid lawyers in the country. We sincerely hope, for his sake and that of the country, that he is able to demonstrate his innocence. If he and his supporters reply that the judges are irremediably biased against him, we would like to point out that on more than one occasion in the past he has been given the benefit of the doubt by the courts. In the Mondadori case, for example, the court judged in 2001 his position as Head of Government to be part of the ‘extenuating circumstances’ which in his case alone allowed the crime to be prescribed.

3. The role of the President of the Republic
In a situation in which two of the principal powers of the state – the magistracy and the executive – are on a head-on collision course of considerable danger for the future of the Republic, we call upon its President to observe closely the situation and to be prepared to intervene actively, naturally within the limits of the powers ascribed to his office by the Constitution.

4. The opposition parties
We call upon all the parties of the opposition to put aside their differences and to abandon any jockeying for position, uniting instead their voices in a single request of a single word: RESIGNATION.

5. Civil Society
We invite the many associations and the hundreds of thousands of members of civil society to do the same, pooling their resources and joining hands on a single line of action. We would particularly appeal to Catholic civil society to deplore the hesitations and silences of the Vatican on so important an issue of public ethics.

6. The friends of Italy in the world
We have written this appeal in English as well as Italian in order to reach all those abroad who are friends of Italian democracy. Do not despair of Italy! The country needs your solidarity and help.

Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per tutta Libertà e Giustizia

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1. Dimissioni
Chiediamo a Silvio Berlusconi di dimettersi immediatamente.
In nessun altro paese democratico un Primo ministro, indagato per così gravi capi di accusa, rimarrebbe in carica. Tutti i cittadini italiani, di qualsiasi credo politico, devono essere consapevoli che l’immagine del loro paese sarà profondamente danneggiata se Berlusconi rimarrà al suo posto.

2. Presenza in aula
Chiediamo a Silvio Berlusconi di non utilizzare la televisione per difendersi e screditare i magistrati grazie al suo considerevole potere mediatico, bensì di presentarsi ai giudici come farebbe ogni cittadino. In tribunale, Berlusconi potrà comunque giovarsi dall’avere ingaggiato gli avvocati più pagati del paese. Speriamo vivamente per lui e per l’Italia che sia in grado di dimostrare la propria innocenza. Visto che Berlusconi e i suoi sostenitori affermano che i giudici sono irrimediabilmente prevenuti nei suoi confronti, ricordiamo che in più di un’occasione gli è stato garantito il beneficio del dubbio. Nel caso Mondadori, ad esempio, la corte giudicò, nel novembre 2001, la posizione di capo del Governo una “circostanza attenuante” che, unicamente nel suo caso, fece cadere in prescrizione l’accusa.

3. Il ruolo del Presidente della Repubblica
In una situazione in cui due dei principali poteri dello Stato – la magistratura e l’esecutivo – si affrontano in uno scontro estremamente pericoloso per il futuro della Repubblica, chiediamo al Presidente Napolitano di valutare la situazione e di intervenire tempestivamente, entro i limiti previsti dalla Costituzione.

4. I partiti di opposizione
Chiediamo a tutti i partiti di opposizione di mettere da parte le loro divergenze e di abbandonare qualsiasi desiderio di primeggiare, chiedendo invece con una sola voce le dimissioni del Premier.

5. Società civile
Invitiamo le numerose associazioni e le centinaia di migliaia di cittadini che si riconoscono nella società civile a concentrare le loro forze e a unirsi in una linea d’azione comune. Chiediamo soprattutto al mondo cattolico di esortare il Vaticano a pronunciarsi su una questione di etica pubblica così rilevante.

6. Gli amici dell’Italia nel mondo
Abbiamo scritto questo appello sia in inglese che in italiano per mandare un messaggio a tutti coloro che all’estero amano la nostra democrazia e le sorti del nostro Paese. Non perdete la fiducia nell’Italia! Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e del vostro aiuto.

Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per tutta Libertà e Giustizia

1 commento:

  1. Ritengo che anche il tempo del disgusto sia già scaduto, almeno per me. Bisogna passare ai ceffoni e poi mandarli a eseguire lavori di pubblica utilità. Ciao.

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