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domenica 6 giugno 2010

Domande ingenue

Gli 11 passeggeri e gli 8 membri dell’equipaggio della nave irlandese Rachel Corrie, intercettata sabato scorso dalla Marina militare israeliana e dirottata al porto di Ashdod, saranno espulsi oggi da Israele. «Tutte le persone a bordo dell’imbarcazione saranno espulse domenica, dopo aver firmato un documento nel quale affermano di rinunciare a qualsiasi azione legale contro il provvedimento (di espulsione)», ha dichiarato il portavoce del servizio immigrazione israeliano. L'intercettazione della nave irlandese è avvenuta senza spargimento di sangue.
Il governo israeliano cambia strategia e cerca garanzie dopo l'assalto armato dell'esercito israeliano del 31 maggio scorso sulle navi dei pacifisti che tentavano di rompere il blocco di rifornimenti alla striscia di Gaza, un assalto barbaro che ha provocato 9 morti e decine di feriti. Se il governo israeliano pensa che fosse nel suo diritto bloccare la nave di aiuti umanitari ed espellere i pacifisti dal suo territorio, perché far firmare documenti in cui le persone rinunciano al diritto di presentare azioni legali nei confronti di un provvedimento di espulsione? Se il governo israeliano non pensa di muoversi fuori dal diritto internazionale, ignorando sistematicamente tutti i provvedimenti e gli inviti delle Nazioni Unite a rivedere la sua politica espansionista, perché opporsi all'indagine ONU sul blitz del 31 maggio?

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