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domenica 12 luglio 2009

Il primato del futuro!

Leggete questo interessantissimo articolo di L'Espresso* sugli ambienti artificiali che ci faranno vivere esperienze virtuali.

In conclusione dell'articolo si legge "«Questi ambienti sono di grandissima attualità e utilità, perchè accelerano l'integrazione tra virtuale e reale», dice Mario Gerosa, docente di Multimedia al Politecnico di Milano e fondatore di Synthtravels, la prima agenzia di viaggi virtuali per esplorare i mondi digitali come se fossero vere e proprie località turistiche per i nostri avatar. «Entro pochi anni il virtuale non sarà più relegato all'interno dei computer, ma convergerà in misura sempre maggiore nel mondo reale. Sarà trasportato nella vita di tutti i giorni. Avremo amici virtuali, ologrammi che ci leggeranno la posta o che sostituiranno le immagine delle persone con cui chattiamo o parliamo via Web, scenari virtualizzati sempre più esasperati. Chiaramente questo comporta il rischio che si perda progressivamente il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è. Ma sarà solo per i primi tempi, e in ogni caso bisognerà adattarsi. Anche il turismo del futuro sarà molto diverso da quello attuale: certo, anche tra cento anni si andrà al mare o in montagna, anche se saranno forse arricchite da effetti speciali virtuali, ma i viaggi in carne e ossa saranno in parte sostituiti da quelli compiuti dai nostri avatar.»"

... e questo è niente! Ho sentito di progetti che ci faranno vivere esperienze davvero indimenticabili. Vi do solo poche anticipazioni.

E' prevista a breve la commercializzazione di automobili il cui abitacolo è attrezzato con particolari diffusori di suoni e odori e con sistemi di proiezione che faranno vivere l'esperienza di guidare a tutta birra una cabriolet al fianco di Thelma e Louise in un paesaggio montano con vedute panoramiche quando tutto intorno il traffico è congestionato. Naturalmente la guida sarà affidata a sensori che calcoleranno la distanza tra i veicoli e la loro velocità per evitare spiacevoli interruzioni dell'esperienza virtuale, il nostro avatar ne risentirebbe.

Un'importante iniziativa per facilitare le relazioni affettive prevede la realizzazione di ambienti in cui organizzare gite virtuali, sarà fornita una mappa fittizia per la ricerca del punto G, che grazie ad un uso sapiente di luci e odori starà per punto Grazioli. I più abbienti potranno permettersi il punto C, ovvero punto Certosa, che nessuno ancora conosce ma pare sia qualcosa di entusiasmante e inenarrabile. Poichè i sistemi di stimolazione agiranno direttamente sulle terminazioni nervose che regolano il piacere erotico, il biglietto di ingresso potrebbe costare di più per le donne che, come è noto, hanno molte più terminazioni degli uomini.
Data la delicatezza della questione e la forte partecipazione prevista, le organizzazioni sindacali stanno tentando una trattativa per evitare discriminazioni simulate che potrebbero condurre a sollevazioni popolari digitali. Tra le proposte al vaglio vi è un pretrattamento in cui le donne saranno proiettate in un ologramma maschile che a sua volta avrà l'esperienza sostitutiva e gli uomini avranno un avatar femminile con terminazioni ridotte per esperire l'avventura figurata. La soluzione consentirà di abbassare i costi d'ingresso a quanto previsto per un maschio medio. Nonostante la convenienza economica, inspiegabilmente i movimenti femministi si stanno opponendo e tra gli uomini serpeggia un certo sconcerto, ma gli scienziati che hanno avanzato la proposta sono convinti che col tempo ci si può abituare.

Appagati da sensazioni pleonastiche passeremo un paio d'ore in edifici dove vivremo intere giornate surrettizie, il tempo subirà una crasi con lo spazio, ci ritroveremo nel centro di un buco nero a fare due chiacchiere con Dio, daremo un paio di suggerimenti per la prossima creazione dell'universo immaginario e poi ritorneremo al tran tran quotidiano completamente rilassati.

Per addolcire l'impatto con l'ambiente urbano al ritorno dalle vacanze in campagna, in montagna o al mare sono previsti speciali edifici dove saranno installati diffusori di smog, altoparlanti in dolby surround faranno sentire clacson impazziti. Dalle finestre sarà possibile assistere ad incidenti stradali e risse nei bar grazie a videoproiettori tridimensionali. Si ritiene, non senza fondate ragioni, che grazie a questi ambienti possa essere definitivamente eliminato il famigerato stress del ritorno al lavoro dopo una vacanza.

A questi ambienti pare sia interessato anche il ministero del lavoro che finanzierà piccole varianti in cui milioni di disoccupati potranno vivere una giornata con l'esperienza fantastica di 35 anni di lavoro virtuale comprensivo di contributi pensionistici artefatti, i soggetti usciranno dalle stanze completamente soddisfatti e stressati per una vita piena di attività apparenti. Si sta studiando una soluzione per far vivere ai soggetti l'esperienza di avere i soldi per pagare la quota di servizio che non sarà coperta dalle casse pubbliche.

Ma il meglio deve ancora venire, da millenni è in progetto un locale attrezzato a far vivere l'esperienza di un mondo senza imbecilli, purtroppo l'idea non è mai arrivata neanche alla fase di prototipo e sembra estremamente difficile che il progetto possa essere realizzato. Al momento sono previsti prezzi stratosferici per vivere quest'esperienza solo per pochissimi secondi.

* C'è un errore nell'articolo, il sito internet di cui si parla nella prima pagina è http://www.projectrestart.it/. Per essere una società che progetta realtà virtuali il sito è proprio brutto, che dire? evidentemente i gusti sono ancora in attesa del loro avatar!

PS - "Le cose rappresentano nodi di relazioni con la vita degli altri, anelli di continuità tra le generazioni, ponti che collegano storie individuali e collettive, raccordi tra civiltà e natura. Ci spingono a dare ascolto alla realtà, a farla 'entrare' in noi così da ossigenare un'interiorità altrimenti asfittica. Mostrano inoltre il soggetto nel suo rovescio, nel suo lato più nascosto, quello del mondo che affluisce a lui." Remo Bodei, La vita delle cose, Laterza, 2009.

Le cose, tras-formate in simulacri, "ci invitano a vivere in una dimensione etica e politica «al riparo dei segni e nella negazione della realtà»", quale invito ci verrà rivolto dai simulacri quando questi non saranno più frutto delle cose ma di altri simulacri?

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