tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post8981842660578709039..comments2024-03-24T13:33:11.040+01:00Comments on Cose che dimentico: Dell'utilità della memoriaAntoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-12963072440581133932015-02-04T09:03:01.314+01:002015-02-04T09:03:01.314+01:00Cara Nou, è proprio per scalfire la retorica del m...Cara Nou, è proprio per scalfire la retorica del male assoluto che invito a pensare al male banale che lo alimenta. L'istituzione del giorno della memoria, come qualsiasi altra ricorrenza, si inserisce in un quadro antropologico e in tale contesto cerco tutte le possibili sfaccettature e significati che può assumere. Il confinamento del male ha radici molto antiche, non possiamo pensare che non produca ancora rami robusti. Il "male assoluto" ci assolve e noi siamo sempre in cerca di questa "pietra filosofale" che trasforma il nostro piombo in oro. Sono io che ringrazio te, anche per quello che hai scritto nel tuo post.<br />A presto.Antoniohttps://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-62889804411250550742015-02-03T23:07:39.262+01:002015-02-03T23:07:39.262+01:00Contro il male ci è richiesta una militanza contin...Contro il male ci è richiesta una militanza continua perché parte dalla banale quotidianità del nostro agire e del nostro pensare. Ne sono fermamente convinta. Ci è richiesto di riflettere e di capire sul risvolto delle nostre azioni. Anche le piccole azioni, gli atteggiamenti come nella risata compiaciuta con il capo nei confronti di un collega o anche nella risata compiaciuta fra allievo e insegnante nei confronti di un altro allievo, la soverchieria di chi si sente “più” e la compiacenza di chi dovrebbe essere maturo e imparziale: costoro non sanno che stanno esibendo il male ma considerano “normale” il pensiero rovesciato e se uno capisce subito e l’altro ci impiega di più non è certo colpa loro; se gli altri sono poveri non è certo colpa loro, se gli altri sono disperati è in se stessi che devono trovare le forze, non dipende certo da loro.<br />Penso che la giornata della memoria serva per creare motivo di riflessione sul come volere o potere essere solidali nella vita attuale oltre che a ricordare lo sterminio nei lager , i genocidi e le attuali tragedie in corso. Penso che voglia significare che dobbiamo migliorare come esseri umani.<br />Se invece fosse stata istituita per confinare il male così da renderlo lontano, astratto, inoffensivo così da renderci indifferenti, ci dobbiamo assolutamente opporre e cercare di scalfirne la retorica con ogni mezzo.<br />Caro Antonio hai ri-postato esprimendo con grande chiarezza gli argomenti su - La memoria terapeutica e La banalità del male – Ti ringrazio.<br />Ciao:-)Nouhttps://www.blogger.com/profile/15217773742876662460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-43022861655820606642015-02-03T10:13:07.960+01:002015-02-03T10:13:07.960+01:00Garbo la domanda che poni alla fine del tuo commen...Garbo la domanda che poni alla fine del tuo commento raccoglie tutto il senso del mio breve post e di questo nostro scambio. Chi dovesse annoverarti tra gli antisemiti mostrerebbe solo di aver letto con imperdonabile superficialità quanto scrivi, non troverebbe gradita accoglienza qui.<br />Mi preme soffermarmi solo su un passaggio del tuo commento, quando dici che vittima e carnefice sono entrambi ingranaggi di un sistema. Questo è vero ed è necessario capirlo per non ripetere la stessa storia ma non intendo assumere lo sguardo di Dio al riguardo. Rivendico lo sguardo dell'uomo che deve distinguere tra un ingranaggio e l'altro, è l'etica che mi impone questo sguardo. Contrariamente alle baggianate che si dicono da un paio di millenni, Dio è entità a-etica perché se misuriamo le conseguenze delle azioni sulla scala dell'eternità, allora tendono tutte ad essere uguali e insignificanti, come per quelle relazioni matematiche al limite, che tendono a zero per x che tende all'infinito.<br />Torniamo, con Borgna (ti ringrazio per averlo citato), al caro vecchio Kant e al suo immenso imperativo categorico, "ogni uomo è un fine, mai unicamente un mezzo", non abbiamo mai veramente capito questa pietra filosofale. A presto.Antoniohttps://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-74109527338303786872015-02-02T16:10:42.952+01:002015-02-02T16:10:42.952+01:00La questione è qui che Heichmann è tanto vittima d...La questione è qui che Heichmann è tanto vittima del suo sistema tanto quanto Primo Levi, entrambi diventano puri ingranaggi di un sistema più grande di loro a cui loro partecipano volenti o nolenti, aderendovi o meno, ma entrambi ne pagano lo stesso prezzo in alienazione (non soltanto con la vita).<br />Ed è estremamente facile scivolare in questi semplici meccanismi, non c’è intelligenza che possa fungere da baluardo (altrimenti non si spiega l’adesione di Heidegger al nazismo e di Pirandello al fascismo), credo che abbia a che fare invece con dinamiche molto semplici, banali, individuate da millenni.<br />Nella necropoli reale di Saqqara, poco distante dal Cairo, in cui riposano i faraoni fino alla terza dinastia (tremila anni prima di Cristo), è stata rinvenuta un’immagine che rappresenta un uomo seduto che osserva accanto a un occhio. Le parole a commento di questa immagine sono: Il soggetto, che come l’occhio vede tutto me non vede se stesso, si determina interamente negli oggetti visti”.<br />E’ molto facile vedersi come cosa fra le cose, oggetto fra gli oggetti; esseri umani non nasciamo, lo diventiamo, e per rimanere tali dobbiamo conservare la capacità di vederci in tal modo, dobbiamo conservare quell’occhio che vede se stesso, che ci permette di vederci come persone e di vedere anche gli altri come persone in relazione a noi.<br />Gli ebrei stessi sono scivolati, non solo oggi che attaccano il popolo palestinese, ma già allora che attaccavano la Harendt e chiunque non aderisse ciecamente all’immagine vittimistica che si erano dati, in cui loro erano il bene assoluto e il nazismo il male assoluto (negando un’evidenza enorme: che nessun nazismo sarebbe riuscito a sterminare 6 milioni di ebrei senza l’aiuto decisivo non solo di stati alleati come l’Italia, ma di stati nemici ed occupati come ad esempio la Francia e quello inconfessabile dei capi di molte comunità ebraiche che la stessa Harendt accusò e che era emerso nel processo Heichmann).<br />C’è chi continua a fare liste di proscrizione su chi sono oggi gli “antisemiti” (e non dubito che anch’io per questo scritto ne sarei annoverato), io mi chiederei piuttosto chi sono gli ebrei oggi?<br />Ciao<br /> <br />Garbohttps://www.blogger.com/profile/01837468363807790150noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-21485243956699640282015-02-02T16:10:16.123+01:002015-02-02T16:10:16.123+01:00«... il male nasce, e rinasce, ogni volta che una ...«... il male nasce, e rinasce, ogni volta che una persona sia trasformata in cosa: in una cosa; e questo avviene, o può avvenire ogni giorno. Ogni volta, cioè, che togliamo all’altro la sua libertà, ogni volta che pietrifichiamo l’altro, o che lo immergiamo nelle acque della disperazione senza fine, con le nostre azioni o con i nostri gesti, ma anche solo con le nostre parole, noi siamo, e diveniamo, creatori di male, fabbricanti di male, operatori di male, e non di attenzione e di accoglienza, di bene e di solidarietà.<br />Con le nostre parole, certo, ma anche con i nostri sguardi gorgonici divorati dalla indifferenza e dalla impazienza, dalla fretta e dalla incapacità ad ascoltare, dal silenzio ghiacciato e impersonale, dallo svuotamento della vita interiore, noi diveniamo ancora portatori insanabili di male». (Eugenio Borgna, Come in uno specchio oscuramente, Feltrinelli, Milano, 2007, p. 93).<br />Eugenio Borgna sta parlando della storia della psichiatria, del trattamento dei malati mentali, dei manicomi, delle cure psichiatriche affidate a dei protocolli e non all’umanità della persone, ma non è difficile fare un paragone con i campi di concentramento nazisti (e non solo).<br />Ogni qualvolta l’altro è considerato inutile, superfluo, insignificante, pura massa intercambiabile al servizio di qualcosa di più grande di lui, si crea il male.<br />Il fatto che questo male sia banale è condivisibile, anzi la visione della Harendt ci apre orizzonti inediti, l’operatore del male non è da ricercare nel mostro, nel matto, nell’alieno, nello straniero, nell’inspiegabile, l’operatore del male è più spesso un grigio e triste burocrate, un tizio che pur dotato di intelletto e di sentimento ha smesso di farne uso (non tanto all’intelletto, per pianificare la “soluzione finale” ce n’era bisogno, quanto al sentimento, all’empatia, devi smettere di sentire l’altro come persona, uguale a te, che può provare dolore o che tu potresti provare dolore al suo posto … una scissione (spaltung) dice Heichmann durante il suo processo, una scissione (Spaltung) dice Freud per significare che l’affetto viene separato dalla sua rappresentazione.<br />(segue)Garbohttps://www.blogger.com/profile/01837468363807790150noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-30765120226859848342015-02-02T09:46:39.448+01:002015-02-02T09:46:39.448+01:00Marziano, ho avuto il piacere di condividere con ...Marziano, ho avuto il piacere di condividere <a href="http://ilgrandemarziano.blogspot.it/2015/01/a-cosa-serve-davvero-il-giorno-della.html" rel="nofollow"> con te</a> e <a href="http://nounours-puntoevirgola.blogspot.it/2015/01/giornata-della-memoria-2015_26.html" rel="nofollow">con Nou</a> le riflessioni che poi sono confluite in questo post. Alienare il male è un meccanismo umano, comprensibile, ma è lo stesso meccanismo che ci fa scivolare verso l'indifferenza e l'inconsapevolezza del male vicino, quel male che si avverte nel "non posso farci niente", nel sentirsi parte di un apparato tecnico che ci prescinde e che ci impone di essere quello che siamo. Se le ricorrenze, paradossalmente, diventano il meccanismo dell'alienazione non riesco a immaginare offesa maggiore per chi ha vissuto l'orrore della storia.<br />Francesco ti tingrazio per la tua sensibilità e gentilezza. <br />Vi saluto entrambi.Antoniohttps://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-21986658263841755092015-02-02T08:10:32.144+01:002015-02-02T08:10:32.144+01:00Ciao Antonio, un intervento questo tuo che va ben ...Ciao Antonio, un intervento questo tuo che va ben memorizzato, per questo lo vado a ripetere su Arpa eolica. http://www.arpaeolica.blogspot.it/Francesco Zaffutohttps://www.blogger.com/profile/02738945145890778574noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-1970139796075269272015-02-01T13:18:33.384+01:002015-02-01T13:18:33.384+01:00Concordo su tutto. E' un ottimo alibi attribui...Concordo su tutto. E' un ottimo alibi attribuire al male le qualità della mostruosità, e in questo modo alienarlo e non sentirlo parte di noi, consentendoci di dire "noi con il male non c'entriamo". Non vediamo l'ora di essere deresponsabilizzati dal male e cogliamo ogni occasione per esserlo.<br />Ottima integrazione al mio post. :-)Il grande marzianohttps://www.blogger.com/profile/13779233146400603160noreply@blogger.com