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Questo blog è nato semplicemente perché è stato facile crearlo, sono bastate poche operazioni e il gioco era ormai fatto. Di molte cose della vita si potrebbe dire la stessa cosa, anche se dire che sono complicate fa sempre un bell'effetto.

Il suo nome, cose che dimentico, non ha alcun riferimento alla mia prodigiosa memoria, fonte di continua ammirazione e stupore da parte dei miei amici. Se non ricordo male è dovuto al fatto che mentre lo realizzavo stavo ascoltando l'ultima canzone di Fabrizio De André, Cose che dimentico, appunto.

In questo spazio virtuale riverso pensieri, considerazioni, versi sparsi, musica... arti varie di sopravvivenza, niente di più. Per la gran parte è roba scritta di recente e comunque vicina alla data di pubblicazione ma non sono escluse cose che si sono salvate dal falò del tempo e che risalgono anche a più di vent'anni fa.

Dopo le 40 primavere (all'apertura del blog!) è difficile pensare che scrivere possa servire a cambiare il mondo ma continua a essere un ottimo esercizio di solitudine, un utile allenamento per dare forma al nulla.

Antonio Caputo

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Cose che dimentico  (dall'apertura del blog al 18 marzo 2012)
Altre dimenticanze (fino al 17 dicembre 2013)
Altri post (fino al 29 maggio 2016)
Ancora appunti (fino al 10 luglio 2018)
Nuovi dolori (fino al 17 luglio 2019)

Poetry in the morning (buongiorno di poesia per pochi amici per un breve periodo)
Vecchie promemorie (appunti in similversi dello scorso millennio, quelli del millennio in corso sono sparsi qui)