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venerdì 7 luglio 2023

Il canto delle cicale

Quest'anno Balbec è affollata come piace a me. L'albergo è vuoto e a guardare bene l'albergo non c'è, anche se due chiacchiere strampalate con il direttore m'avrebbero sicuramente divertito ma soprattutto neanche l'ombra di quelle noiosissime fanciulle infiorate. Siamo io e la torre che più mi avvicino più si allontana, perché la torre è nebbia tra vero e immagine, la torre è il miraggio della mia immagine allo specchio. Sfugge solo a chi vuole vederla sul serio. A chi non vuole cogliere altro che la sua superficie essa si dà, si dà tra i ginepri, il mirto e il lentisco, tra i fiori di timo la si può persino toccare, si dà come si darebbe un piacere la sera che il mattino dopo è già dimenticato. Io e la torre, Drogo di queste lande con il riverbero di un chi va là tra le pieghe del vento che qui è di casa.


Qui il canto delle cicale copre il pianto della scavatrice,
la terra è rossa di rabbia,
fuoco di artificio di festa patronale.
La nostra specialità è pisciare controvento
e offrire ai vacanzieri di passaggio
una terra sdentata dicendo:
prendila, è vergine.  

Poi porto a casa purbacchia e carusella
e mi perdono anche la memoria che mi troveranno addosso.



4 luglio - Ritorneranno giorni locomotiva che trascinano vagoni di giorni e anni, passaggi di date da decifrare, combinazioni di numeri senza messaggi. Continua a correre il treno, i vagoni vuoti da tempo, così dicono, i suoi passeggeri sono scesi dal treno in corsa, sono saliti in altri treni, molti nel mio. Un salto e di nuovo in corsa, neanche il tempo di un respiro. Il mio treno è affollato, solo posti in piedi, i viaggiatori si scambiano occhi e silenzi. Passa ancora il treno che dicono vuoto, scende una bambina, indossa una veste bianca, in mano ha una girandola, negli occhi il mare. Guarda i treni che continuano a correre e sorride.

 


***
 
Una signora risponde stizzita su fb ai commenti alla notizia che lo yacht di Dolce e Gabbana è ormeggiato a Polignano. Scrive la signora: "La presenza di persone famose è solo motivo di prestigio non di commenti cretini da buzzurri che bivaccano nei cortili!" Faccio notare alla gentile signora che è molto probabile che D&G non leggeranno il suo ossequioso commento, la signora risponde: "e allora? Non scrivo commenti per Dolce e Gabbana. Scrivo commenti perché reputo disgustoso i commenti cretini e da sottosviluppati che leggo."
Ho scorso i commenti, non mi è sembrato di leggerne di disgustosi, anche a me avrebbero dato fastidio. La gran parte esprime indifferenza, altri stupore per il supposto eccesso di attenzione mediatica, altri ancora si chiedono se questo "prestigio", come piace chiamarlo alla signora in questione, non comporterà rincari per la gente normale. Infine, per la gioia della signora, diversi commenti si dicono felici della presenza in Puglia di persone famose.
Nel mio ultimo commento alla signora ho scritto di essere d'accordo con lei sul fastidio per i commenti disgustosi ma che trovo disgustose le ragioni per cui lei ha scritto il suo commento, le ragioni e i modi.
Giorni fa scrivevo, riferendomi al Salento (Polignano non lo è), che la nostra specialità è pisciare controvento e che ormai siamo diventati i magnaccia della nostra terra spergiurando sulla sua verginità. Ecco, intendevo questo.
Da parte mia sono altre le fonti di prestigio e non farò l'elenco perché sta diventando sempre più difficile esprimerlo, ha a che fare con roba desueta: storia, arte, storie soprattutto, quelle considerate minori. Tutta roba che con tutta probabilità né D&G né gli odiati buzzurri della signora e neanche lei possono permettersi. Ovunque si vada se non si cerca questa roba qua non si vede nulla. Oltre il proprio naso, ovviamente.