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martedì 20 luglio 2021

Lezioni dall'acqua


Molti anni fa presi lezioni dall'acqua perché mi insegnasse la sua caduta lungo linee esatte. Le chiesi di condividere con me, giovane e inesperto, i segreti del suo essenziale sgocciolare nelle condotte che scendono dai tetti per gettarsi nelle cisterne scavate a mano e tornare in quel ventre da cui era fuggita tante volte e tante volte ritornata.


Quando le scuole che insegnavano l'elevazione erano affollate di studenti che venivano dai quattro angoli del mondo io scelsi, come pochi altri scolari, gli insegnamenti di colei che tornava alla terra dopo aver toccato il cielo il tempo necessario per un valzer di nuvole sulle note del vento. 
Quella maestra mi insegnava la dignitosa oscenità della caduta, la sottile arte di seguire vie rettilinee seminando il sentiero di segni perché altra acqua seguisse il cammino. Gli enigmi dell'acqua erano impenetrabili, nessuno osava rompere lo specchio della prevedibilità. Troppo alto il rischio di non confermare le attese. Tutti gli allievi preferivano ignorare le ragioni della caduta, il suo senso scarno e preciso. Solo i più smarriti osavano rispondere alle domande della sfinge, io ero tra quelli, i più preferivano fare scena muta. Spesso li ho invidiati.


Mi preparavo a sostenere l'esame finale con quella maestra tanto inflessibile quanto comprensiva. Parlavo poco dei miei progressi nella disciplina che aveva l'esattezza verticale delle lacrime e il guizzo violento delle emozioni che assalgono per un nonnulla appena percepibile.


Il giorno dell'esame non mi presentai. Tutto quello che avevo imparato era vano. I tubi che accompagnavano il cammino dell'acqua erano rotti, rimanevano gli anelli di ferro che li reggevano, fossili di colonne vertebrali che correvano lungo la schiena delle case. L'acqua non aveva più la sua spina dorsale. Di quanto avevo faticosamente imparato restava solo la necessità della caduta. Quella necessità che per secoli ha governato uomini e dèi non bastava più a superare l'esame.



lunedì 12 luglio 2021

Poi attraverseremo porte sbarrate


Poi attraverseremo porte sbarrate
sulla linea dei volti conosciuti.
Alla fiera del santo patrono
c'è la bancarella di abiti e parole usate,
quest'anno baratteremo gli occhi
per una maglietta arabescata.
Con un vestito bianco a fiori rossi e blu
andremo alla bancarella dei miracoli
per chiedere ali di rondini
e una voce da ascoltare la notte
quando il buio entra nelle ossa
e divelle i cardini dell'anima.

domenica 4 luglio 2021

È un giorno tondo oggi


È un giorno tondo oggi,
un giorno da saltare dal precipizio degli occhi e volare via,
petali di papaveri rossi e rose bianche.
Si scivola quasi sempre controvoglia,
è facile cadere sulle spine nei giorni sbagliati,
quando il vento sussurra i segreti della notte.
È un giorno giusto oggi,
senza scarti da desiderare e resti da rivendicare.
Abbiamo sospeso gli anniversari
con il ritegno delle giovani spose lasciate sull'altare,
in paese sfila la processione dei ritorni
nei giorni dedicati al pianto delle ricorrenze.
Oggi masticherò settanta fili d'erba
per farne un impacco da stendere sugli occhi,
la notte sarà serena, con stelle che non promettono nulla
e brinderemo con il vino che non fa male.