Ci svegliammo un mattino come in un film americano degli anni '80 dove si narrava di spaventose apocalissi ed invisibili nemici, non facemmo in tempo a renderci conto che era toccato a noi vivere in quel film, era toccato viverlo proprio a noi che eravamo così lontani dal mondo e dai suoi disordini. Sì, ci avevano parlato di altre catastrofi, ci avevano detto dell'ebola, delle fatali influenze, di interminabili guerre e del morbillo che semina morte ma tutto questo accadeva in altri mondi, lontani da noi, lontani dalle nostre domeniche, dai nostri riti e dalle nostre piazze affollate. Poi toccò a noi quel film, toccò a noi l'amaro calice per "riscoprire vecchi valori", toccò a noi gridare all'untore che non era più lontano dalle nostre case ma passeggiava a poca distanza dalla porta di casa, toccava i muri e si soffiava il naso. Toccò a noi riscoprirci umani, fatti di carne e sangue, di merda e anima, i meschini santi di sempre che nessuna catastrofe aveva cambiato per sempre, nessuna epidemia delle tante che avevano lasciato cicatrici su questo granello di sabbia e sui pochi cuori solcati dal feroce aratro della storia, toccò a noi cambiare quel tanto che bastava per sentirci migliorati dalle avversità e per tornare alle nostre faccende quotidiane e alle nostre priorità. Dimenticammo tutto salvo nei giorni della memoria che istituimmo per darci un contegno e aggiungere un'altra tacca al calendario, come si dice facesse il leggendario barone rosso sul suo triplano per ogni nemico abbattuto. (dopo la lettura di un bell'articolo di Paolo Giordano, Quello che non voglio scordare, dopo il Coronavirus, sul Corriere della Sera, 20 marzo)
Se l'epidemia si diffonde non è perché le fabrighette del nord sono aperte, no. È perché qualche ramingo solitario ancora esce di casa. Se le metro sono piene non è perché c'è ancora molta gente che deve andare al lavoro, no. È perché la primavera fa uscire i milanesi nei giorni lavorativi nelle prime ore del mattino. Se un giornale come La Repubblica diffonde un video criminale inquadrando da lontano solitari cittadini che corrono o camminano non è perché l'epidemia si sta diffondendo, no. È perché la ragione è un optional, lo è sempre stato e nei tempi di crisi sono ancora meno quelli che vi ricorrono.
"Questo vi chiederemo ogni giorno quando potremo finalmente uscire e venire in tanti sotto le vostre case.
di Marco Bersani
Perché adesso si possono stanziare migliaia di miliardi e per venti anni avete sempre risposto ad ogni rivendicazione sociale che i soldi non c’erano?
Perché adesso si possono investire miliardi a sostegno di famiglie e imprese e per venti anni ci avete detto che gli aiuti di Stato erano vietati e si potevano finanziare solo le banche?
Perché adesso il patto di stabilità può saltare e per venti anni ci avete detto che era l’unica legge divina e sovrana a cui sacrificare tutto?
Perché adesso si possono requisire le cliniche sanitarie ai privati e per venti anni le avete finanziate smantellando quelle pubbliche?
Perché adesso si possono obbligare le imprese a convertire la produzione e per venti anni ci avete detto che l’unico regolatore sociale era il mercato?
Perché adesso ci chiedete di essere tutti uniti e per venti anni ci avete detto che dovevamo competere perché solo uno su mille ce la fa?
Perché adesso ci dite che siamo un’unica umanità e per venti anni ci avete detto che dovevamo mandare via chi arrivava dal mare?
Questo vi chiederemo ogni giorno quando potremo finalmente uscire e venire in tanti sotto le vostre case. Non riuscirete a fermarci. Perché dopo essere stati costretti a stare soli e distanti ora sappiamo quanto sarà bello essere tanti e vicini."
Anche Bertolaso ha fatto cose buone. Correva l'anno 1936 quando aprì lo Spallanzani!
Non so se mi preoccupa di più questo soggetto di cui nel sito dello Spallanzani non si fa menzione o una testata on line che pure si è data una qualche credibilità che conferma quanto scritto nel tweet. La qualità dell'informazioni in certi tempi di crisi viene meno. Fortuna che in tempi normali è alta!
I campioni delle istituzioni si rincorrono, sciacalli di ogni risma e arrivisti rampanti si danno il cambio sulle testate internazionali per screditare l'Italia, che siano all'opposizione o al governo poco importa, quando si è nati per avere il piede in due scarpe si possono indossare quelle del governo e quelle dell'opposizione, per non contare niente in entrambe."
«Io a questo fatto che oggi qualcuno cerchi di descrivere i cinesi come i salvatori che ci regalano le mascherine, diciamo, non ci casco. Diciamo pure che ci hanno portato il virus». Giorgia Meloni a “Non è l’Arena”, su La7. Per fortuna a Meloni, nota epidemiologa de noantri non sfugge nulla.
Trump tratta per avere il vaccino in esclusiva! C'è bisogno di aggiungere altro?
I buoni amministratori della Lombardia sbagliano l'ordine delle mascherine. Altrimenti come farebbe Fontana a rilasciare insieme a Zaia puntuali lagnanze che il governo non sta facendo abbastanza? Per i contagi la Lombardia è un caso particolare ma la seconda regione più colpita non è il Veneto, è l'Emilia Romagna. La differenza tra Bonaccini è Zaia è impietosa.
Non solo non fa un cazzo da mane a sera, fa pure perdere tempo a chi lavora telefonando di continuo. Ma quanto ci piace parlare?
E' partita in grande stile la retorica del solo cuor, del paese unito, degli eroi e del siam pronti alla morte (altrui). I balconi sono sempre stati un luogo speciale per gli italiani.
Un pensiero accorato a Paolo Fox quale rappresentante di chi a inizio anno pronosticava sulle reti del servizio pubblico uno zodiaco fortunato per il 2020.
Si comincia a confondere una sollecitazione contingente della società con una mutazione antropologica. Ok, questa situazione ci sta facendo "riscoprire" cose che avevamo scordato: il tempo, la socialità e il suo speculare, la solitudine, lo stare in famiglia, il prendersi cura. Ok, questa situazione ci ha cambiato, forse ci ha "raddrizzati". Ma tranquilli, appena finita ritorneremo il legno storto di sempre. Aggiungo che se per riscoprire queste cose serviva una pandemia allora va bene l'estinzione.
De Luca, noto sceriffo campano, ha approvato un'ordinanza per vietare di uscire da casa. Quest'uomo ignora i fondamentali del nostro ordinamento. Non c'è niente di meglio di una emergenza per fare passare le regole per ostacoli. Quest'uomo sta facendo una criminale pedagogia, non contro l'epidemia ma contro i diritti fondamentali e le procedure per sospenderli. Se è intelligente, come sostengono molti campani, lo è come il virus. De Luca si attenga alle prerogative che gli assegna il diritto. Se un pinco pallo qualsiasi impugna quell'ordinanza il giudice l'annulla e allora cosa fa l'eroe? Griderà contro la magistratura come troppi suoi predecessori?
Se c'è una cosa positiva del covid-19 è aver fatto capire a molti che Salvini e Meloni non sanno che senso dare alla propria vita. Lagarde ha fatto di nuovo credere che ne abbiano uno!
È importante, limitare gli spostamenti è una misura necessaria, ne va della salute di tutti ma non è vietato uscire di casa per fare due passi. È un obbligo, questo sì, tenersi a distanza di almeno un metro, evitare assembramenti, lavarsi spesso le mani, ecc. Non passiamo dalla criminale superficialità dei giorni scorsi al coprifuoco forzato. Siamo dotati di buon senso, usiamolo. Gli inviti a stare a casa sono sacrosanti ma ricordo che sono indirizzati a limitare i contatti, non a creare uno stato di prigionia. Ho timore sia di chi prende alla leggera queste prescrizioni, sia di chi coglie l'occasione per esercitare un potere che sfocia nell'illecito.
"Anche chi va a piedi deve portare l'autocertificazione." Borrelli, capo della Protezione civile. Le emergenze sono sempre l'occasione per sospendere la ragione!
Ormai non si fa che ripetere "state a casa". Si è persa la ratio, resta l'obbligo. Perché? Perché lo dico io!
Il virus è un complotto dell'INPS per ridurre la spesa previdenziale delle pensioni oppure è una variante del disegno Kalergi degli africani per fare spazio ai migrant, oppure è un virus programmato dagli antichi egizi per eliminare le ingerenze italiane sul caso Regeni e Zaky.... crea anche tu il tuo complotto, non scegliere tra i complotti altrui.
Salvini, 27 febbraio, "aprire tutto, andare in giro, aprire fabbriche, musei…" Abbiamo rischiato che si occupasse lui dell'emergenza.
Il mondo sarebbe un posto migliore se ci fosse un virus che uccidesse solo questi scarti "Rischiano gli anziani, noi siamo giovani, abbiamo le difese immunitarie alte - ripetono Nicole e Valentina, 25 e 26 anni, al bancone del bar del Cinque - stanno facendo terrorismo psicologico, non possiamo mica smettere di vivere"
Appena saputo della zona rossa si riversano a tarda sera nelle stazioni per tornare a sud! No, non siamo capaci di fronteggiare questo rischio, non perché siano insufficienti le misure prese ma per insufficienza di senso civico. Non basta chiedere responsabilità? Cosa dovrebbero fare le autorità, sparare sulla folla? E' la manzoniana fuga di notte.
Zingaretti è positivo. Pochi giorni prima si faceva riprendere durante un aperitivo per infondere serenità. Quando la smetteremo di usare questi cliché retorici sarà sempre troppo tardi.
Supermercati presi d'assalto alle prime avvisaglie di emergenza. Cosa abbiamo imparato da questi comportamenti irrazionali? Che le penne lisce non piacciono agli italiani.
Zaia dice che i cinesi mangiano i topi. Quando si dice la memoria dei pesci rossi!
Un sentito pensiero alla sanità privata che fin dai primi segni di sovraccarico del sistema sanitario pubblico si è precipitata a dare aiuto indispensabile, secondo il consolidato modello lombardo!
I paesi europei sottovalutano il rischio epidemia. Il principio di precauzione è un altro di quei principi a cui si richiama l'Europa e come per gli altri principi viene invocato in proporzione inversa a quanto è applicato. Se così non fosse oggi avremmo il plauso degli altri paesi europei invece del giudizio di sufficienza per l'allarme.