"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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martedì 28 gennaio 2020
Ritorni
Tornarono per trovare un paese sconosciuto, gli uomini con il cappello in mano, le donne nelle gonne larghe dalle molte pieghe, nuvole di bambini al seguito scendevano da sentieri sterrati butterati di roccia, gli zoccoli dei cavalli sprizzavano fuoco, l'alba si offriva impaziente agli alberi giovani e secolari. La fiumana colava lenta lungo le vie del pane e del vino. I santi e le madonne si affacciavano dalle cappelle di campagna per salutare i viandanti, indicavano la strada nella bruma del mattino dietro tralci nodosi della vite e foglie argentine degli ulivi. Ad ogni passo masticavano preghiere e bestemmie e le sputavano lungo il cammino per trovare la strada di casa. La gente che incontravano aveva l'aria familiare ma parlava una lingua che non potevano capire. Tornarono indietro quando si accorsero che il loro viaggio era un ritorno.
venerdì 10 gennaio 2020
Na' tazzulella e' cafè
E' imbarazzante dirlo ma molti piccoli numeri sommati insieme fanno un numero grande. Ovvio, direte voi! Certo che è ovvio eppure giova dirlo vista la confusione che c'è quando si parla di piccola e grande evasione fiscale. Certo non sto a dire che il notaio che incassa 5.000 € e ne fattura 3.000 € perché 2.000 € li prende in contanti è uguale al piccolo commerciante che salta uno scontrino ogni tanto però facciamo due conti con il più piccolo dei due e vediamo quanto è piccola la piccola evasione.
Prendiamo come esempio un esercizio commerciale come il bar, solo per quanto riguarda la vendita di caffè. Secondo uno studio del Sole24Ore del 2016 ci sono 149.000 bar in Italia. Prendiamo per buono il numero di bar anche per oggi che siamo nel 2020. Lo studio dice che mediamente ogni bar serve 175 tazzine di caffè al giorno e considerando un prezzo poco superiore a 80 centesimi di euro si calcola che il fatturato annuo per la vendita dei soli caffè è di 6,6 miliardi di euro considerando un giorno di chiusura settimanale. Poniamo pure che il prezzo del caffè non sia cambiato dal 2016.
Consideriamo ora il livello di evasione totale in Italia. Secondo le stime dell'ultimo Documento di economia e Finanza è di 109,7 miliardi di euro all'anno, quasi 3 manovre e mezzo da 32 miliardi di euro come quella appena approvata. Il PIL del 2018 invece è di 1.765 miliardi di euro. Quindi l'evaso è il 6,2% del PIL e considerando un prelievo fiscale medio complessivo del 42% quell'evasione corrisponde a un non dichiarato di 261,1 miliardi di euro all'anno, pari a 14,8% del PIL.
Torniamo al nostro bar. Quante volte sarà capitato di prendere una tazzina di caffè e il barista ha sorvolato sullo scontrino? E' capitato, vero? Poniamo che il numero di volte che sorvola sia proprio del 14,8% dei caffè serviti. Sulle 175 tazzine mediamente servite significa non fare lo scontrino per 26 tazzine. Solo 26 tazzine, le altre 149 tazzine vengono regolarmente dichiarate. Cosa vuoi che sia? Significa che ogni anno dei 6,6 miliardi di euro calcolati per il fatturato non vengono dichiarati 980,8 milioni di euro. In uno solo giorno sono 2,7 milioni di euro non dichiarati. Ogni giorno dei 365 giorni all'anno 2,7 milioni di euro sono non dichiarati, solo per il caffè. Facendo finta che anche queste entrate siano dichiarate e applicando il prelievo fiscale medio significa che per la mancata emissione del 14,8% degli scontrini del caffè vengono a mancare 411,9 milioni di euro all'anno. Solo per il caffè! Ogni giorno, per la mancata emissione del 14,8% degli scontrini del caffè, mancano 1,13 milioni di euro per i servizi pubblici, per pagare la sanità, la scuola, i benefici sociali per chi ne ha bisogno, la ricerca, la giustizia, la sicurezza, la manutenzione delle strade, ecc. ecc.
Ecco come un numero piccolo diventa grande. Ecco come in un paese con oltre 26 milioni di tazzine di caffè servite al giorno una tazzina di caffè da 80 centesimi di euro non dichiarati diventa 1,13 milioni di euro in meno al giorno per i servizi pubblici. E' chiaro ora come un piccolo numero diventa grande? E' chiaro quanto sia superficiale l'assoluzione della cosiddetta piccola evasione?
Ho fatto i conti solo considerando un bar tipo, per il solo caffè. Proviamo solo a immaginare quali cifre al giorno verrebbero fuori se ci mettiamo dentro ogni altro esempio ci venga in mente; tipo il notaio di prima, lo specialista che distrattamente non rilascia ricevuta, il commercialista che fa altrettanto, l'avvocato che fattura cifre forfettarie, l'elettricista, l'idraulico ecc. ecc. Magari non sono esempi proprio fuori dal mondo, o no? Dopotutto non c'è bisogno di lavorare di fantasia, quel calcolo è facile. Se dividiamo i 109,7 miliardi di euro evasi all'anno per 365 giorni dell'anno viene fuori che ogni giorno mancano 300,5 milioni di euro per i servizi pubblici. Ogni giorno.
E' ovvio che, anche per ragioni strategiche, convenga molto di più perseguire la grande evasione rispetto alla piccola evasione. E' anche chiaro che si pongono differenti e sostanziali problemi etici di fronte alle due dimensioni dello stesso fenomeno. Problemi di cui la giustizia e il sistema tributario non può non tenere conto ma non venitemi a raccontare che la piccola evasione non è responsabile di alcun danno perché ci sono i soliti "ben altri problemi". E' vero, ci sono ben altri problemi e invece e c'aiutà c'abboffano e' cafè.
Prendiamo come esempio un esercizio commerciale come il bar, solo per quanto riguarda la vendita di caffè. Secondo uno studio del Sole24Ore del 2016 ci sono 149.000 bar in Italia. Prendiamo per buono il numero di bar anche per oggi che siamo nel 2020. Lo studio dice che mediamente ogni bar serve 175 tazzine di caffè al giorno e considerando un prezzo poco superiore a 80 centesimi di euro si calcola che il fatturato annuo per la vendita dei soli caffè è di 6,6 miliardi di euro considerando un giorno di chiusura settimanale. Poniamo pure che il prezzo del caffè non sia cambiato dal 2016.
Consideriamo ora il livello di evasione totale in Italia. Secondo le stime dell'ultimo Documento di economia e Finanza è di 109,7 miliardi di euro all'anno, quasi 3 manovre e mezzo da 32 miliardi di euro come quella appena approvata. Il PIL del 2018 invece è di 1.765 miliardi di euro. Quindi l'evaso è il 6,2% del PIL e considerando un prelievo fiscale medio complessivo del 42% quell'evasione corrisponde a un non dichiarato di 261,1 miliardi di euro all'anno, pari a 14,8% del PIL.
Torniamo al nostro bar. Quante volte sarà capitato di prendere una tazzina di caffè e il barista ha sorvolato sullo scontrino? E' capitato, vero? Poniamo che il numero di volte che sorvola sia proprio del 14,8% dei caffè serviti. Sulle 175 tazzine mediamente servite significa non fare lo scontrino per 26 tazzine. Solo 26 tazzine, le altre 149 tazzine vengono regolarmente dichiarate. Cosa vuoi che sia? Significa che ogni anno dei 6,6 miliardi di euro calcolati per il fatturato non vengono dichiarati 980,8 milioni di euro. In uno solo giorno sono 2,7 milioni di euro non dichiarati. Ogni giorno dei 365 giorni all'anno 2,7 milioni di euro sono non dichiarati, solo per il caffè. Facendo finta che anche queste entrate siano dichiarate e applicando il prelievo fiscale medio significa che per la mancata emissione del 14,8% degli scontrini del caffè vengono a mancare 411,9 milioni di euro all'anno. Solo per il caffè! Ogni giorno, per la mancata emissione del 14,8% degli scontrini del caffè, mancano 1,13 milioni di euro per i servizi pubblici, per pagare la sanità, la scuola, i benefici sociali per chi ne ha bisogno, la ricerca, la giustizia, la sicurezza, la manutenzione delle strade, ecc. ecc.
Ecco come un numero piccolo diventa grande. Ecco come in un paese con oltre 26 milioni di tazzine di caffè servite al giorno una tazzina di caffè da 80 centesimi di euro non dichiarati diventa 1,13 milioni di euro in meno al giorno per i servizi pubblici. E' chiaro ora come un piccolo numero diventa grande? E' chiaro quanto sia superficiale l'assoluzione della cosiddetta piccola evasione?
Ho fatto i conti solo considerando un bar tipo, per il solo caffè. Proviamo solo a immaginare quali cifre al giorno verrebbero fuori se ci mettiamo dentro ogni altro esempio ci venga in mente; tipo il notaio di prima, lo specialista che distrattamente non rilascia ricevuta, il commercialista che fa altrettanto, l'avvocato che fattura cifre forfettarie, l'elettricista, l'idraulico ecc. ecc. Magari non sono esempi proprio fuori dal mondo, o no? Dopotutto non c'è bisogno di lavorare di fantasia, quel calcolo è facile. Se dividiamo i 109,7 miliardi di euro evasi all'anno per 365 giorni dell'anno viene fuori che ogni giorno mancano 300,5 milioni di euro per i servizi pubblici. Ogni giorno.
E' ovvio che, anche per ragioni strategiche, convenga molto di più perseguire la grande evasione rispetto alla piccola evasione. E' anche chiaro che si pongono differenti e sostanziali problemi etici di fronte alle due dimensioni dello stesso fenomeno. Problemi di cui la giustizia e il sistema tributario non può non tenere conto ma non venitemi a raccontare che la piccola evasione non è responsabile di alcun danno perché ci sono i soliti "ben altri problemi". E' vero, ci sono ben altri problemi e invece e c'aiutà c'abboffano e' cafè.