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sabato 18 luglio 2015

Il bipolarismo di Tim e Pif

Nel primo video la TIM, testimonial Pif, invita a riciclare gli oggetti. La campagna pubblicitaria andava nel periodo natalizio 2014 e a Natale, si sa, tutti sono più buoni!

Nel secondo video la TIM, testimonial Pif, invita a buttare via, proprio buttare via, il vecchio cellulare. La campagna pubblicitaria va nell'estate 2015 e con il caldo, si sa, tutti sono più coglioni!





***

Nasci, consuma, muori. Questa è, in estrema sintesi, la "filosofia" del mercato. Va bene tutto e il contrario di tutto, purché si venda.

martedì 14 luglio 2015

Non è bastata tanta vita...

Non è bastata tanta vita
a illuminare la notte.

Il partito dell'amore universale
dice no, qui non puoi entrare.
Ancora un bacio arde
nel cuore del vecchio inquisitore.

Il prigioniero si allontana...
Danzano nove coribanti bambini
intorno all'innesto di un limone.

Non ha angoli sconsacrati questa terra
per i suoi sacerdoti.

giovedì 9 luglio 2015

La democrazia e i democratici

Braccio di Michele Emiliano. Questa è l'interessante fonte.
Come è noto alle recenti elezioni regionali in Puglia ha vinto il PD con Michele Emiliano candidato alla presidenza della regione. In quelle elezioni Sergio Blasi, candidato nella circoscrizione di Lecce, è stato votato da oltre 16.000 elettori risultando il candidato più votato in Puglia. Sergio Blasi, già consigliere regionale, è stato il primo segretario regionale dell’allora neonato Partito democratico ma soprattutto è stato il sindaco di Melpignano che molti ricordano per aver ideato e creato nel 1998 quello che attualmente è un evento internazionale come «La notte della Taranta». Il risultato elettorale di Sergio Blasi è stato l'esito di una attività politica intesa nel senso più alto, come servizio alla comunità, attività per costruire cultura e bellezza. Grazie a questi presupposti Sergio Blasi ha potuto contare su molte persone che si sono impegnate in prima linea per fare campagna elettorale perché lui fosse votato, una campagna elettorale porta a porta fatta di passione e con passione, una passione che oggi sembra quasi incredibile e che ancora mi commuove indipendentemente dal mio orientamento politico, che essendo di sinistra non può trovare accoglienza nel PD, soprattutto dopo l'avvento dell'era renziana.

Ho avuto modo di vederla quella campagna elettorale. L'ho vista da vicino, in famiglia. Giovani che non sarebbero andati a votare o che non avrebbero votato per il PD sono stati persuasi a votare Sergio Blasi, vecchi compagni (sì, ancora ce ne sono per fortuna) che non votavano più da tempo hanno accettato di votare e lo hanno fatto "pe Santu Sergiu", perché l'onorabilità di Blasi è nota dalle mie parti.

Ebbene, dopo le elezioni ci si aspettava che Sergio Blasi facesse parte della giunta regionale di Emiliano ma le cose non sono andate così. Emiliano ha deciso di "dare la parola agli elettori" secondo i più moderni dettami della telecomunicazione digitale e della democrazia virtuale e lo ha fatto con l'iniziativa "la giunta che vorrei". Chi ha contribuito a redigere il programma di Emiliano durante le cosiddette Sagre del programma contribuisce anche alla formazione della giunta regionale. La mattina di lunedì 6 luglio scorso i tremila iscritti delle Sagre hanno ricevuto una comunicazione via mail con cui poter accedere ad un link, registrarsi ed esprimere on-line il loro voto. In alternativa potevano votare di persona all’hotel Parco dei Principi a Bari. I votanti, in base al curriculum dei candidati, hanno potuto esprimere fino a 5 preferenze, abbinando le deleghe assessorili ai profili prescelti. Iniziativa lodevole e democratica direte voi. Certo, se non fosse che l’elenco dei nominativi e delle deleghe sul quale i partecipanti hanno potuto pronunciarsi è stato stilato da Emiliano stesso senza considerare l'esito delle elezioni, ovvero ignorando le consultazioni democratiche, quelle vere!

Nell'elenco dei candidati alla giunta stilato da Emiliano non c'era Sergio Blasi. A questo punto molti elettori salentini tra quelli chiamati a questa "consultazione" hanno rifiutato di esprimere la loro preferenza per la giunta di Emiliano.

A livello locale gli elettori hanno fatto sentire il proprio disappunto, Sergio Blasi ha affidato ad un comunicato stampa le sue considerazioni sulle modalità di formazione della giunta regionale ma il messaggio arrivato a livello nazionale è che Emiliano ha fatto le "consultazioni popolari", che in giunta ha tante donne, che ha nominato tre esponenti del movimento 5 stelle, a loro insaputa!

Questa è la democrazia di Emiliano. Questa è la democrazia del PD.

Delle oltre 16.000 persone che sono state convinte a tornare in cabina elettorale dopo anni di astensionismo quanti torneranno a votare? Che ne sarà della passione politica che ho avuto modo di vedere e che non vedevo da quando ero bambino?

PS del 10 luglio - Fatevi un'idea sul tempismo dei tweet di Emiliano! Leggi questo articolo.

mercoledì 1 luglio 2015

Non si è ancora fatto sera

Da Humani Instrumenta Victus, Humachina
Per un giorno intero ho pensato se proporre o meno la lettura di questo articolo di Franco Berardi Bifo, perché la responsabilità di quanto si mette in rete passa anche da qui. L'analogia tra un passato atroce dell'Europa e quello odierno può far rabbrividire ma, come ho sostenuto in altre occasioni, quel brivido è un modo per rimuovere la "banalità del male", l'indigesta lezione di Hannah Arendt.
Penso che quanto scrive Berardi Bifo meriti lunga riflessione, sul passato, sul presente e sul futuro di una Europa tedesca anziché di una Germania europea, incubo che già nel 1953 spaventò Thomas Mann.
Qualunque cosa succederà con il referendum greco, qualunque sia l'esito della crisi greca, resta il fatto che questa Europa ha fallito. Questa Europa è così lontana dal suo stesso progetto che parlare di Europa Unita oggi è anacronistico ma non nel senso che si è soliti dare al termine. Parlare di Europa Unita oggi non riguarda il passato ma il futuro. Un futuro da preparare, partendo dai suoi fondamenti, come fossero compiti da realizzare per un dopoguerra che verrà.
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