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mercoledì 11 marzo 2015

Distopia

"...dopo aver letto un sacco di idiozie, a partire da chi immagina che parlare di rispetto dei generi a scuola significhi far masturbare in classe i bimbi, o insegnargli a usare i preservativi, o, addirittura, a indossare un tanga, tutti pensieri che spiegano quanto morbosa sia l’immaginazione di chi li pronuncia piuttosto che di chi vi si oppone...", L’ideologia Gender? Non esiste. L’omofobia invece sì!, Il fatto Quotidiano, Blog di Eretica, 11 marzo 2015.


Un tempo c'erano soggetti educati alla menzogna che camuffavano la tolleranza e il rispetto con la retorica di termini inconsistenti come "ideologia gender". Era gente malata che combatteva il sesso che vedeva ovunque per non confessare i propri desideri. Usavano ogni mezzo per difendere il "diritto" di discriminare chi ritenevano anormale. Tristi personaggi  che usavano i bambini come scudo e dicevano di difenderli dalla decadenza che loro stessi temevano, era la decadenza che avevano in corpo ma non sapevano riconoscerla. Nelle loro case allevavano giovani prepotenti che perpetuassero i loro comandamenti, gli stessi a cui avevano obbedito loro malgrado. Non sopportavano l'idea che altri potessero non obbedire a quei comandamenti. Non sopportavano l'idea che altri avessero capito che i loro comandamenti erano fasulli e perversi. Poiché tutta la loro vita era stata sacrificata all'obbedienza di quei comandamenti gli altri dovevano fare altrettanto. Non avevano uno straccio di argomento razionale per difendere la loro angusta visione del mondo e volevano imporla leggendo libri scritti da spose sottomesse e necrofili del dolore. Sostenevano di subire l'imposizione di inesistenti ideologie perché non sopportavano la tolleranza e il rispetto. Concepivano il rispetto nell'unico modo che gli era stato insegnato e che gratificava la loro miserabile condizione: la compassione paternalista. Dio e Natura erano i loro giocattoli preferiti, li brandivano come clave per sostenere le loro tesi. La volontà di Dio e la legge di Natura erano gli argomenti della loro incolmabile ignoranza, meno ne sapevano più ne parlavano.  Erano sempre pronti a crocifiggere un povero Cristo vivo perché si sentivano riscattati dall'adorazione di un povero Cristo morto. Si richiamavano all'amore in misura proporzionale alla loro malvagità. Non erano in grado di vedere sulle loro mani il sangue di adolescenti suicidi che avevano bevuto il veleno della discriminazione che loro ritenevano giusto inoculare.
Poi un giorno tutto questo è finito. Spariti. Estinti. Come i dinosauri! Come per i dinosauri oggi costruiamo musei per mostrare i resti di questi fossili ma nessuno sogna un jurassic park con esperimenti per riportarli in vita.


3 commenti:

  1. Vorrei essere altrettanto ottimista, e sperare in un mondo INTELLIGENDER. Ma questi finiranno col far considerare una malattia da curare perfino... l'intelligenza, appunto. E sempre, guarda caso, appoggiandosi a dogmi religioidi più o meno malinterpretati.

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  2. “Erano sempre pronti a crocifiggere un povero Cristo vivo perché si sentivano riscattati dall'adorazione di un povero Cristo morto. Si richiamavano all'amore in misura proporzionale alla loro malvagità. Non erano in grado di vedere sulle loro mani il sangue di adolescenti suicidi che avevano bevuto il veleno della discriminazione che loro ritenevano giusto inoculare”.
    Molto bello, come trovo bello anche il finale, paradossale, che probabilmente spiega il titolo del post. L’incapacità ad amare, tanto da farne un comandamento imperativo, tanto da renderlo così assurdo che non solo devi amare chi ti piace, chi ti è simpatico, ma anche il tuo nemico, chi ti disprezza, chi vorrebbe ucciderti, mi pare la radice sostanziale del cristianesimo. Facile comprendere come questo amore auto-imposto e universale (con tendenza verso l’estraneo e il nemico) sia in realtà una forma più sublime di disprezzo (ma per questo basta leggere Nietzsche); facile prevedere come questo amore possa trasformarsi in odio altrettanto estremo per il tuo prossimo, qualora questo prossimo non gradisca il tuo disprezzo sotto forma di amore, qualora che tu “prossimo” non capisca di essere sostanzialmente sbagliato proprio in quanto prossimo.
    Ecco che, l’essere “prossimo”, l’essere diverso, l’intelligenza (in quanto talento non distribuito con molta generosità), come dice bene Zioscriba, diventa facilmente una malattia da curare, un’eresia da purificare col fuoco, una superbia da campo di concentramento, una degenerazione da soluzione finale.
    E’ incredibile constatare come tutte e tre le grandi religioni monoteistiche partano da un Dio padre onnipotente da cui farsi amare come figlio prediletto, come popolo prediletto; se vuoi essere il figlio prediletto, necessariamente dovranno esserci figli degeneri, da dare in pasto alla giusta furia del padre.
    Ma non allarghiamoci troppo in interpretazioni da psico-pato-logia dei popoli, in genere le persone più esposte a difendere questo tipo di fanatismo, i più diligenti, non sono i fanatici, ma i paraculi, gente che esaspera nello zelo la mancanza profonda di convinzione, e rischia di essere più feroce dei fanatici nel combattere l’oggetto del proprio fanatismo.
    In fondo, oggi come oggi un leader politico rischia di durare davvero poco, i più accorti, magari dopo essersi legati al carro di qualche vincitore, si sono legati ad un carro che non si rovescia (qualsiasi cosa accada) da più di 2000 anni, un carro potentissimo che ti garantisce un ruolo di tutto prestigio, un certo successo paragonabile al tuo impegno, molte porte aperte e persino l’imprimatur per qualsiasi tipo di incarico (politico, amministrativo, informativo, divulgativo ….).
    I “codici” sono sempre “bene” interpretati, mai “male” interpretati (semmai ci può essere l’oscillazione fra il bastone e la carota, ma l’atteggiamento è benevolente verso il gregge che segue la parola, di condanna verso chiunque altro), dal “non avrai altro Dio oltre me” discende tutto il resto, chi ha un altro Dio è in errore, chi ha un altro Dio non è come me, chi ha un altro Dio va educato o soppresso, chi non segue la parola dell’unico vero Dio pure … è un miracolo che le tre religioni monoteistiche non ci abbiano condotto verso l’apocalisse già da tempo.
    Ciao

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  3. Voltaire sosteneva "se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo" al che seguì la risposta fulminea e geniale di Diderot "e infatti l'hanno inventato". Non ho alcuna intenzione di soffermarmi qui sul discorso religioso prendendo avvio dai decerebrati anaffettivi che hanno suscitato il post. Trovo molto interessante quello che dici Garbo sul "comandamento dell'amore", questo tema lo abbiamo già sollevato. Non sono sicuro che la tua lettura possa essere esente da rovesciamenti, si potrebbe dire che questo "comandamento" è la codificazione di una necessità sociale per la riduzione dei conflitti, ma è evidente che la storia ha già smentito questo assunto! Si riducono i conflitti tribali ma nel momento in cui le tribù si aprono all'esterno i conflitti aumentano. Diciamo che per inseguire una maggiore socialità abbiamo imboccato un vicolo cieco dal quale è difficile tornare indietro, speriamo di farlo prima dell'apocalisse anche se non mancano altri vicoli ciechi e nuove religioni. Oggi la più potente è quella del libero mercato!
    Zio Scriba non è ottimismo, se vuoi è speranza ma è anche presa d'atto delle dinamiche a grande scala, se distogliamo lo sguardo dalla provincia italia e dai rigurgiti di conservatorismo diffusi un po' dappertutto è evidente che le cose cambiano. Quelli di cui parlo nel post sono fossili viventi ma la guardia deve sempre essere alta perché rimangano tali.
    Un saluto.

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